Le frontiere sono ancora chiuse, il traffico aereo e marittimo è lento a riprendersi. Nonostante questo la Farnesina continua il lavoro incessante per far rientrare...
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Eppure è un lavoro che non basta. Secondo il professore Enrico Marchetti, presidente del Codacons Campania: «Il Codacons, nel corso di queste settimane, ha ricevuto molteplici lamentele e denunce da parte di cittadini che in occasione dei rimpatri in Italia, oltre che essere costretti a lunghissime attese – talvolta durate mesi -, hanno dovuto affrontare ingentissimi esborsi per l’acquisto dei titoli di viaggio, con costi dei biglietti aerei di gran lunga superiori al prezzo di mercato». Secondo il Codacons infatti « il Ministero degli Esteri italiano, a differenza di altri Stati membri, non abbia attivato per i rimpatri dei cittadini italiani il Meccanismo UE di protezione civile, il cosiddetto UPCM. Il mancato utilizzo del Meccanismo UE ha avuto conseguenze negative per i rimpatriati i quali si sono visti addebitare per intero i corposi costi dei biglietti aerei». Ora il Codacons ha inviato una diffida alla Farnesina chiedendo di applicare la norma europea, e ha preannunciato un ricorso alla Corte dei Conti per danno erariale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero