Rigopiano, padre andrà a processo per aver portato i fiori dove è morto il figlio

Finisce a processo Alessio Feniello, 57 anni, padre del giovane Stefano, una delle 29 vittime nella tragedia dell'Hotel Rigopiano travolto da una valanga il 18 gennaio 2017....

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Finisce a processo Alessio Feniello, 57 anni, padre del giovane Stefano, una delle 29 vittime nella tragedia dell'Hotel Rigopiano travolto da una valanga il 18 gennaio 2017. Il gip del Tribunale di Pescara, Elio Bongrazio, ha disposto nei suoi confronti il giudizio immediato; è la conseguenza dell'opposizione al decreto penale di condanna una multa di 4500 euro per aver violato, il 21 maggio 2018, la zona rossa delle macerie dell'albergo.


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Feniello, che in quell'occasione insieme alla moglie voleva deporre un fiore nel luogo dove il figlio ha trovato la morte, ha da subito dichiarato di non aver intenzione di pagare la multa e di volere un processo per confrontnarsi in aula con il Pm che lo ha messo sotto accusa: «Ho sempre sostenuto - ha scritto ieri in un post che dà notizia della fissazione dell'udienza - che avrei affrontato il processo».
 

Per lo stesso reato, la violazione dei sigilli, la moglie di Feniello fu archiviata. Per uno di quei paradossi che rendono il funzionamento della giustizia difficilmente comprensibile, ad Alessio Feniello spetta il ruolo di primo colpevole per la tragedia dell'Hotel Rigopiano. Al suo fianco si sono subito schierati i parenti delle altre vittime della valanga e molti dei politici arrivati in Abruzzo per la campagna elettorale per le regionali. Alessio Feniello è stato fermo nel rifiutare la proposta di una raccolta di fondi per pagare la multa.
 
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Il Messaggero