Riforma Cartabia, a Roma il primo confronto tra magistrati e avvocati con l'Ami

La riforma Cartabia al centro del confronto magistrati-avvocati e consulenti organizzato dall'Associazione Matrimonialisti Italiani all'Hotel Cicerone di Roma il 28 aprile

Riforma Cartabia, a Roma il primo confronto tra magistrati e avvocati con l'Ami
Si terrà venerdì 28 aprile 2023 (dalle ore 9.00 alle ore 19.00) presso l’Hotel Cicerone in Roma, a pochi passi dalla Cassazione, l’AMI, Associazione...

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Si terrà venerdì 28 aprile 2023 (dalle ore 9.00 alle ore 19.00) presso l’Hotel Cicerone in Roma, a pochi passi dalla Cassazione, l’AMI, Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani un convegno sulla riforma Cartabia, sia per quanto concerne il diritto di famiglia, dei minorenni e delle persone, sia per quanto riguarda le modifiche del processo penale. Interverranno numerosi addetti ai lavori, tra cui il Presidente dell’AMI avv. Gian Ettore Gassani, il Presidente della Prima Sezione della Cassazione dott. Francesco Antonio Genovese, il Giudice penale Valerio de Gioia, il Giudice di Cassazione Annamaria Fasano, il prof. Vincenzo Mastronardi e tanti altri.

La riforma Cartabia rappresenta una vera rivoluzione del processo civile e penale: “Da anni aspettavamo una riforma che snellisse i processi – sottolinea l'avv. Gian Ettore Gassani -. È cambiato tutto, almeno per quanto concerne il diritto di famiglia. Oggi, almeno sulla carta, sarà più veloce ottenere sentenze di separazione e divorzio o comunque provvedimenti a tutela delle coppie di fatto e delle unioni civili. Tuttavia, la riforma Cartabia deve essere ancora assimilata dagli addetti ai lavori, essendo del tutto cambiate le regole del gioco processuale. Resta il dato oggettivo di un sistema giustizia italiano in palese difficoltà, caratterizzato dalla mancanza di 4000 magistrati nella pianta organica e di circa 6000 cancellieri e personale di segreteria. La riforma Cartabia pertanto rischia di essere l’ennesima riforma a costo zero. L’AMI chiede alle istituzioni che governano il Paese di investire in modo imponente nel sistema giustizia, attraverso l’aumento di magistrati e personale e attraverso investimenti di edilizia giudiziaria. In mancanza di ciò la riforma Cartabia rischia di essere solo una bella legge sulla carta, che non solo non risolverà i problemi atavici della nostra giustizia, ma potrà addirittura aggravarli”.

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Il Messaggero