Il mistero di Raffaella, morta in casa: si pensava povera, invece era milionaria

MILANO - Lo scorso 25 aprile Raffaella Donvito fu trovata morta in casa: aveva 78 anni e si pensava fosse indigente, tanto che il Comune di Milano, nella vana attesa che qualcuno...

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MILANO - Lo scorso 25 aprile Raffaella Donvito fu trovata morta in casa: aveva 78 anni e si pensava fosse indigente, tanto che il Comune di Milano, nella vana attesa che qualcuno celebrasse i funerali, per gli stessi aveva aspettato circa un mese prima di pensarci a suo carico. Uno dei tanti casi in cui sono le istituzioni a farsi carico delle spese del funerale, mille negli ultimi sei anni secondo il Corriere della Sera.


Qualche mese dopo però è emersa la verità: Raffaella non era affatto indigente, ma era praticamente milionaria. Merito di un’eredità, avuta dal compagno morto una ventina d’anni fa: la donna possedeva infatti due case (una delle quali in via Lulli, quella in cui ha perso la vita), due società immobiliari e diverse proprietà e terreni, tutti in Lombardia.

Raffaella, da tempo debilitata e forse ammalata negli ultimi tempi faceva vita solitaria e non era seguita dai medici. Ora i suoi vicini di casa si stanno attivando per rintracciare i possibili eredi e informarli (si parla di una cugina negli Usa). La 78enne era nata nel 1940 a Tripoli, in Libia: i particolari sulle sue proprietà sono emersi dalla corrispondenza ricevuta a casa e analizzata per filo e per segno dall’amministratore del condominio di via Lulli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero