Sesso con il 15enne, la prof mamma: «Non mi sento in colpa. Chiedo riservatezza»

Non si sente in colpa e ora chiede riservatezza: è l'avvocato della prof 35enne, indagata per atti sessuali con un minorenne dopo aver partorito il figlio avuto dalla...

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Non si sente in colpa e ora chiede riservatezza: è l'avvocato della prof 35enne, indagata per atti sessuali con un minorenne dopo aver partorito il figlio avuto dalla relazione con un 14enne, a riportare le frasi della donna dopo essere stata sentita dal pm che indaga sul caso. La donna, nel frattempo, ha ripreso la vita di sempre, dice l'avvovato Mattia Alfano, sollevata dopo aver chiarito la sua posizione con il pm.


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«Ho sentito la mia assistita dieci minuti fa - dice l'avvovcato Mattia Alfano -. Sollevata certo, come detto, dopo aver chiarito la sua versione con il pm, è però preoccupata per l'onda mediatica che ha travolto lei e la sua famiglia. Chiede riservatezza e soprattutto di mantenere l'anonimato per far vivere tranquilli i suoi due figli. Non è stata riascoltata, dice il legale della donna, e ha ripreso la sua vita al solito, tra il lavoro suo, quello del marito sempre accanto a lei e la scuola della primogenita di 7 anni.

«Non si sente in colpa - sottolinea il legale della donna -, anche perché questo presupporrebbe un esito del dna che è tuttora secretato. Quanto alla chat non l'ho letta perché, quando ho preso l'incarico, il cellulare della mia assistita era già stato sequestrato, venerdì scorso».
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Il Messaggero