MILANO Il fatto non costituisce reato. Si chiude con una sentenza di assoluzione il processo d'Appello ter sul caso Kroll che vede l’amministratore delegato di Pirelli,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RINUNCIA DELLA PRESCRIZIONE
«Ho sempre avuto fiducia che la verità sarebbe emersa - afferma Tronchetti Provera - Era già emersa due volte, ma la verità sa essere molto cocciuta. Tutta questa vicenda ha visto 17-18 capi di imputazione archiviati e tre assoluzioni. Questa è una risposta della giustizia a chi ha cercato di alterare la verità». Al manager era contestato il reato di ricettazione, con riferimento a un cd con dati raccolti dall'agenzia di investigazioni Kroll nel 2004 che - durante il contenzioso per il controllo di Brasil Telecom - stava portando avanti un'attività illecita nei confronti di Telecom Italia e della famiglia Tronchetti Provera. Il 7 luglio 2013 Tronchetti Provera viene condannato in primo grado a un anno e otto mesi nell'ambito della vicenda Kroll e nell'aprile 2015 rinuncia alla prescrizione. L'11 giugno 2015 viene assolto dalla corte d'Appello di Milano perché «il fatto non costituisce reato», il 29 settembre il procuratore generale presenta ricorso in Cassazione.
DENUNCIA ALLA PROCURA
A febbraio dell'anno successivo gli ermellini rinviano nuovamente gli atti a Milano per un nuovo processo d'appello, al termine del quale Tronchetti viene di nuovo assolto perché il fatto non costituisce reato: secondo i giudici, l'ad di Pirelli «si è difeso da un'aggressione di Kroll».
Il Messaggero