Il primo «divorzio» di una coppia omosessuale da quando è stata approvata la legge Cirinnà. E' quello sancito a Pordenone, con protagoniste due donne...
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Divorzio, niente assegno se la moglie è pigra: il giudice donna nega i 1900 euro a una «scansafatiche»
«La sentenza del Tribunale deriva dall'applicazione del cosiddetto divorzio diretto, che invece non è ancora regolamentato in Italia per le coppie eterosessuali - ha spiegato l'avvocata Maria Antonia Pili, presidente di Aiaf Fvg - in quel caso, il passaggio per almeno sei mesi di separazione è obbligato». La legale ha poi spiegato che «la coniuge economicamente più forte chiedeva il divorzio giudiziale, cioè lo scioglimento dell'unione civile in quanto l'altra non intendeva aderire in via consensuale.
La coniuge economicamente più debole ha chiesto e ottenuto invece il riconoscimento di un assegno divorzile periodico che possa colmare il peggioramento delle proprie condizioni economiche dovuto principalmente al fatto di aver lasciato un lavoro più remunerativo e una situazione economica/abitativa comunque più agiata nella sua città di origine, per trasferirsi a Pordenone e stare insieme alla compagna/moglie, con cui aveva ristrutturato e arredato un immobile che era stato destinato a residenza familiare». L'assegno di mantenimento sarà di 350 euro al mese. «Mi fa piacere leggere che, per la prima volta, un Tribunale ha applicato la legge sulle unioni civili anche in sede di scioglimento», ha detto Monica Cirinnà. «La legge equipara coppie sposate e coppie unite civilmente anche nella fase di scioglimento del vincolo, riconoscendo anche in questo caso che ogni famiglia ha diritto allo stesso trattamento giuridico».
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Il Messaggero