C'è la bandiera di San Giorgio, la bandiera della città di Genova, sull'ultima campata che piano piano, a cinque metri all'ora di velocità, sta...
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A salutare quella che sarà l'ultima operazione della parte 'd'acciaio' del ponte sarà la sirena del cantiere che avviserà quando le due sponde saranno riunite con un lungo suono le navi in porto e in rada. Un segnale al quale le navi risponderanno con le loro sirene. Sarà un momento di grande emozione perché se è vero che l'incastro dell'ultima campata non significa veder finito il ponte, è di certo un grande passo avanti verso la fine di una vicenda terribile e straordinaria insieme. Ufficialmente il cantiere del nuovo ponte di Genova è stato aperto, con la dichiarazione di agibilità e il via ai lavori il 22 marzo 2019. La prima campata è salita tra le pile 5 e 6 il primo ottobre 2019. Molte sono state le difficoltà, nella vita di questo cantiere: a partire dalle allerta rosse tra ottobre e novembre, con focus proprio nella Valpolcevera: piogge torrenziali e mare grosso che hanno ritardato ma non fermato l'arrivo dell'acciaio da Castellammare di Stabia.
Poi l'incendio di dicembre nel cassone della pila 13, e infine il coronavirus che ha colpito uno degli operai della ditta Fagioli finendo per metterne in quarantena circa 50. Eppure il cantiere non si è mai fermato: è andato avanti, con eccezionali misure di sicurezza, fino a questo giorno. «La ricostruzione del ponte è un grande esempio di come quando si lavora tutti insieme si possono raggiungere risultati eccezionali», ha detto il sindaco Marco Bucci. «Chi non si arrende di fronte alle avversità alla fine vince» ha aggiunto il governatore Giovanni Toti, sottolineando che l'immagine del ponte «è simbolo dell'Italia che non si arrende, della Liguria che non si è mai fermata nonostante tutto portando nel cuore le 43 vittime del Ponte Morandi».
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Il Messaggero