Sequestrati quintali di pesce destinati ai cenoni. «Polpi e seppie scaduti nel 2011»

La guardia costiera ha sequestrato undici tonnellate di pesce destinate a cenoni e pranzi di Natale. Alcune partite erano scadute nel 2011. Tra il pesce sequestrato, cozze,...

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La guardia costiera ha sequestrato undici tonnellate di pesce destinate a cenoni e pranzi di Natale. Alcune partite erano scadute nel 2011. Tra il pesce sequestrato, cozze, vongole, noci, mussoli, ostriche e fasolari rinvenute su un tir bulgaro e spigole e orate appena arrivate in porto su un traghetto proveniente dalla Grecia. I controlli rientrano nell'operazione "Confine illegale" condotta al fine di bloccare i traffici illeciti, sempre più consistenti con l'avvicinarsi delle festività.


La tradizione del cenone della vigilia a base di pesce, fa sì che in Puglia la richiesta di pescherie e ristoranti aumenti a dismisura, generando un terreno fertile per chi vuole lucrare. A Bari è stato bloccato un camion appena arrivato dalla Grecia con tre tonnellate di spigole e orate divise in 480 casse, in pessimo stato di conservazione e che potevamo mettera a rischio la salute.

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Altri controlli sono stati effettuati sulle attività di pesca: nella frazione San Vito di Polignano è stato bloccato un 55enne barese (più volte denunciato per pesca di frodo), che aveva asportato 5 chili di datteri dalla scogliera, danneggiandola irrimediabilmente. Infine in due aziende della san industriale di Bisceglie, sono state sequestrate 4 tonnellate di polpi, seppie, calamari e scampi provenienti da lotti congelati  con scadenza tra il 2011 e il 2012.
 

Tra Trani e Barletta, è stato controllato un tir che trasportava mitili (4.800 kg di cozze nere, 600 di noci, 800 di mussoli, 1.000 di ostriche, 300 di fasolari, 800 di cozze pelose) proveniente dalla Bulgaria. A bordo sono state trovate otto tonnellate di vongole e cozze prive della tracciabilità potenzialmente pericolose, a causa delle insufficienti informazioni su tempi e modalità della depurazione.

Un terzo camion, proveniente da Taranto, è stato fermato giovedì sempre a Bari. All'interno, 30 esemplari di pesce spada di taglia inferiore a quella prevista per la commercializzazione lecita.

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Il Messaggero