TRIESTE - Troppe minigonne in chiesa e il sacerdote non ci sta: prende «carta e penna» e consegna il suo anatema, contro l'abbigliamento di alcune giovani...
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Nel testo di don Alberto, 30 anni, si fa riferimento alla «crisi» del prosciutto a San Daniele e a «un altro tipo di cosce» che a Resia, osserva, «non conosce ombra di crisi». Gambe che facevano la «loro bella comparsa dal di sotto di mini (troppo mini) gonne di adolescenti». Il prete definisce questo tipo di abbigliamento una «grave mancanza di rispetto sotto tre aspetti»: «verso il corpo della donna», «verso gli altri» («mostrare carne al vento a più non posso è una gravissima forma di maleducazione verso chi mi sta vicino perché potrei urtare la sua sensibilità o addirittura provocare la sua sessualità») e «verso il sacerdote». «O non ricordiamo - si chiede - che siamo davanti a un ministro di Dio chiamato, oltre che a vivere il celibato, ad annunciare e insegnare la morale cattolica anche in campo sessuale?». La colpa, conclude il sacerdote «è delle mamme. Care mamme quando le vostre figlie escono di casa, vedete come vanno in giro?».
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Il Messaggero