Papa Francesco silura i cardinali Pell ed Errazuriz, il C9 diventa C6 per problemi legati alla pedofilia

Papa Francesco silura i cardinali Pell ed Errazuriz, il C9 diventa C6 per problemi legati alla pedofilia
Città del Vaticano – Papa Francesco ha (finalmente) silurato i due ingombranti cardinali che facevano parte del C9 – il Consiglio della Corona istituito per...

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Città del Vaticano – Papa Francesco ha (finalmente) silurato i due ingombranti cardinali che facevano parte del C9 – il Consiglio della Corona istituito per ridisegnare la curia – e che erano  accusati, a diverso titolo, di avere avuto problemi in passato sul fronte della pedofilia. Il primo è il cardinale George Pell, australiano,  già a Capo della Segreteria dell’Economia, finito sotto processo in Australia con l’accusa di avere molestato dei chierichetti quando era vescovo (una accusa che lui continua a negare). Il secondo è il cileno Francisco Errazuriz finito al centro di un caso nazionale per avere insabbiato le scabrose vicende legate ad un sacerdote orco, padre Karadina, ridotto allo stato laicale dopo un estenuante braccio di ferro tra la Chiesa cilena e Roma. Accanto a questi due cardinali il C9 stamattina ha perso un altro pezzo, si tratta dell’africano Laurent Pasinya che però se ne va per ragioni legate all’età e, pare, alla salute.  


Il C9 diventa così C6 ma Papa Francesco non ha alcuna intenzione di nominare dei cardinali in loro sostituzione. Probabilmente si aspetta di conoscere l’esito del processo in corso a Pell. Secondo indiscrezioni della stampa australiana Pell sarebbe stato riconosciuto colpevole di abusi. Una precedente giuria non aveva ritenuto di potersi esprimere sul caso e in ogni caso Pell continua a negare ogni responsabilità. «La Santa Sede ha il massimo rispetto per le autorità  giudiziarie australiane. Siamo consapevoli che c’è un provvedimento in atto che impone il silenzio e noi rispettiamo tale ordinanza» ha dichiarato il direttore della Sala stampa vaticana Greg Burke. Al momento non si conosce il dispositivo della sentenza anche se alcuni giornali australiani stamattina titolavano sul riconoscimento di colpevolezza nei confronti di Pell. Il processo di fatto è coperto da segreto e non accessibile ai mass media. Un giudice avrebbe emesso una specie di ordine bavaglio, che impedisce qualsiasi copertura mediatica. Il verdetto di colpevolezza, giunto dopo ben tre giorni di dibattito, al momento è conosciuto solo per indiscrezioni e per vie traverse.
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Il Messaggero