Giovanni, nato senza una tibia: raccolti 400 mila euro per operarlo

Il piccolo Giovanni
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PIAZZOLA SUL BRENTA - «Ottime notizie dall'America! Giovanni potrà correre e saltare! Dror Paley ha confermato che con 3 interventi mio figlio avrà la sua meravigliosa gamba. Una gioia che che non mi fa sparire i brividi. Vorrei chiamare uno ad uno tutti. Grazie amici per averci permesso tutto ciò» dice Erika, la mamma del bimbo di due anni di Piazzola sul Brenta, nato con una malattia rara, (emimelia tibiale, ossia l'assenza della tibia alla gamba destra).

Lei ed il marito, che hanno anche una figlia di 9 anni, non si sono dati per vinti. In Italia nessuna cura specifica, ma soprattutto, con la crescita di Giovanni, il rischio assolutamente non remoto, di dover amputare la gamba.


Un'attenta ricerca ha trovato negli Stati Uniti, in Florida, un chirurgo in grado potenzialmente di svolgere l'operazione. Intanto all'ospedale Gaslini di Genova c'è stato un primo intervento per permettere al bimbo di stare in piedi indossando una speciale calzatura con una suola più spessa dell'altra. Somma stimata, non meno di 400 mila euro. Positiva una prima visita medica in Polonia dove il medico ha visitato Giovanni e altri bambini giunti da tutta l'Europa. Dopo una serie di altri esami, il sì o il no all'intervento. Si può fare, di qui l'incommensurabile felicità di mamma e papà, rivolta alle innumerevoli persone, associazioni e gruppi, bambini, classi, aziende, artigiani, commercianti, istituzioni e altre realtà, che in pochi mesi hanno permesso, anche nel silenzio, di raggiungere l'ingente somma minima. A coordinare tutto il gruppo Diamo il meglio a Giovanni, partito con una sottoscrizione via internet. Un'encomiabile gara di solidarietà articolata in molteplici iniziative, esempio di una grande sensibilità, al di là del sembrare questa società chiusa e con scarso senso di solidarietà ed altruismo. Dalle donazioni pure e semplici, ai pranzi e alle cene, alla colletta degli anziani di una casa di riposo veneziana, ad artigiani che hanno creato pro Giovanni, i biscotti, la pasta, il gelato, le uova di cioccolato. Solo per citare alcune delle iniziative. Inoltre la Regione del Veneto ha stanziato 50 mila euro per la trasferta di medici negli Usa per imparare la tecnica operatoria e portarla in Italia. "Ringraziamo veramente tutti. La spesa degli interventi e di 12 settimane di riabilitazione - spiega mamma Erika - è di 350 mila euro. Ideale sarebbero poi altre 12 settimane. Adesso dovremo effettuare il versamento di 10 mila dollari, e solo dopo fisseranno la data dell'operazione". Tutto viene specificatamente rendicontato dalla famiglia. L'eventuale avanzo sarà destinato alla cura di altri bambini.
Michelangelo Cecchetto Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero