Cinque giorni di febbre, poi la morte ad Ancona: non era Covid, Marica stroncata da un batterio-killer

Marica Ciavattini
Aveva avvertito i primi sintomi domenica scorsa. Malessere, febbre alta, si temeva fosse Covid ma dagli accertamenti era emersa una infezione batterica, che sembrava poter gestire...

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Aveva avvertito i primi sintomi domenica scorsa. Malessere, febbre alta, si temeva fosse Covid ma dagli accertamenti era emersa una infezione batterica, che sembrava poter gestire senza troppi problemi. Invece nel giro di pochi giorni la situazione è degenerata, fino a quando, venerdì sera, è spirata su un letto dell’ospedale di Torrette. Se ne è andata così, improvvisamente, ad appena 43 anni, Marica Ciavattini, conosciuta in città (Osimo, Ancona) per essere stata per anni commerciante in centro storico.

 

La sua morte arrivata al culmine di una infezione, nel giro di neanche una settimana, ha lasciato tutti sgomenti ad Osimo. Marica era una donna solare, piena di vita. Cresciuta nel rione San Carlo, abitava da qualche tempo assieme al suo compagno a Campocavallo. Da ragazza aveva lavorato nella fioreria “Edera” in piazza Boccolino, poi nella tabaccheria che si trova di fronte alle Poste di Porta San Giacomo e infine, da qualche tempo, era diventata operatrice sanitaria di una cooperativa di assistenza agli anziani. Era apparentemente in salute e l’infezione da battere non è chiaro come l’abbia contratta e come mai sia degenerata così velocemente. La salma tuttavia è stata già riconsegnata ai famigliari che hanno organizzato il funerale per domani alle 11 alla chiesa del San Carlo.

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Non si danno pace la mamma Ivana Quattrini, anche lei oss, e il fratello Davide, ma pure le sue tante amiche. Tra loro Angelina, titolare della fioreria: «aveva collaborato con me col negozio Edera che è stato quasi 18 anni in piazza, dove davamo sfogo alla nostra fantasia, l’amore per l’arredamento, per i fiori in generale. Era bravissima, davamo felicità alla gente, ci conoscevano tutti». A ricordarla anche la compagna di banco a scuola, Michela: «Nessuno sa il tempo che ha a propria disposizione, la vera abilità è saperlo sfruttare al meglio, il tuo però è stato decisamente troppo poco».

 

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Il Messaggero