OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Dovrà pagare lo Stato i risarcimenti chiesti a Doina Matei. Perché lei, condannata a 16 anni di carcere per l'omicidio di Vanessa Russo, è nullatenente. A distanza di 15 anni da quel delitto Matei deve restituire alla famiglia della vittima 760mila euro: questa la cifra che è stata stabilita. Ma Doina Matei non li ha, dovrà tirarli fuori lo Stato italiano.
Vanessa Russo, aveva 23 anni, venne uccisa con un ombrello nella metropolitana di Roma da Doina Matei, condannata in seguito a 16 anni per omicidio preterintenzionale aggravato. È tornata, da poco, a piede libero.
L'omicidio Vanessa Russo
Ogni giorno lo stesso percorso casa-lavoro: da via Quarrata a Fidene alla gelateria di via dei Serpenti nel rione Monti. La routine di Vanessa si è interrotta il pomeriggio del 26 aprile 2007 sulla banchina della stazione Termini.
Quel giorno a Roma pioveva. Vanessa, 23 anni, era in metropolitana ed era seduta vicino a due ragazze. Ci fu una brusca frenata. Una delle giovani la urtò e la spinse con prepotenza per guadagnare spazio. Lei reagì male, uno scambio veloce di parole e la discussione continuò sulla banchina della stazione. Le ragazze vennero addirittura alle mani. Un paio di spintoni, e Vanessa venne colpita in faccia con un ombrello rosso con la punta di ferro. Crollò a terra e non rispose più.
Dopo l'omicidio ci fu una causa civile per stabilire il risarcimento alla famiglia della vittima: quel risarcimento è stato quantificato in 760mila euro totali. Che non pagherà Doina Matei.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero