Treviso, 91enne uccide il genero sotto gli occhi della figlia e si barrica in casa

Treviso, 91enne uccide il genero sotto gli occhi della figlia e si barrica in casa
Suocero di 91 anni uccide il genero con un colpo di fucile alla nuca e poi si barrica in casa fino all'arrivo delle forze dell'ordine alle quali si arrende. È...

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Suocero di 91 anni uccide il genero con un colpo di fucile alla nuca e poi si barrica in casa fino all'arrivo delle forze dell'ordine alle quali si arrende. È accaduto a Nerbon di Silea, un comune che dista una decina di chilometri da Treviso. Il presunto omicida è Giovanni Padovan, 91 anni, mentre la vittima si chiamava Paolo Tamai, 63 anni.


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Paolo Tamai era un artigiano titolare, con un socio, di un'azienda di automazioni a Villorba (Treviso), anch'egli giunto sul posto non appena appresa la notizia. Secondo gli uffici comunali in relazione ai rapporti fra la vittima ed il suocero, Giovanni Padovan, il quadro era deteriorato da molti anni ma per questioni legate a rapporti interpersonali e non di natura economica. L'anziano avrebbe sparato al genero da una finestra di casa mentre questo si trovava in cortile, di fronte all'altra parte di abitazione adiacente a quella di Padovan, in cui la vittima viveva con la moglie. La donna, colta da choc, è stata trasportata all'ospedale di Treviso accompagnata da una delle figlie. L'omicida, sempre secondo quanto riferito dal sindaco di Silea, Rossella Cendron, abitava da solo ed era destinatario del servizio quotidiano di fornitura di pasti caldi. In precedenza nella sua abitazione si recavano saltuariamente giovani che svolgevano servizio civile in municipio per rimanere qualche ora in sua compagnia. Sugli attriti fra Padovan e il genero, avrebbero riferito le figlie di Tamai, di recente sarebbero state proposte alcune segnalazioni ai servizi sociali del Comune ma, spiega ancora il primo cittadino, «in attesa di verifiche, sul nostro territorio ci risultano essere altre le questioni familiari difficili nell'elenco delle priorità dei casi da seguire con attenzione».
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Il Messaggero