Suocero di 91 anni uccide il genero con un colpo di fucile alla nuca e poi si barrica in casa fino all'arrivo delle forze dell'ordine alle quali si arrende. È...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Vicenza, urla dal cassonetto: uomo rischia di morire nel tritarifiuti
Paolo Tamai era un artigiano titolare, con un socio, di un'azienda di automazioni a Villorba (Treviso), anch'egli giunto sul posto non appena appresa la notizia. Secondo gli uffici comunali in relazione ai rapporti fra la vittima ed il suocero, Giovanni Padovan, il quadro era deteriorato da molti anni ma per questioni legate a rapporti interpersonali e non di natura economica. L'anziano avrebbe sparato al genero da una finestra di casa mentre questo si trovava in cortile, di fronte all'altra parte di abitazione adiacente a quella di Padovan, in cui la vittima viveva con la moglie. La donna, colta da choc, è stata trasportata all'ospedale di Treviso accompagnata da una delle figlie. L'omicida, sempre secondo quanto riferito dal sindaco di Silea, Rossella Cendron, abitava da solo ed era destinatario del servizio quotidiano di fornitura di pasti caldi. In precedenza nella sua abitazione si recavano saltuariamente giovani che svolgevano servizio civile in municipio per rimanere qualche ora in sua compagnia. Sugli attriti fra Padovan e il genero, avrebbero riferito le figlie di Tamai, di recente sarebbero state proposte alcune segnalazioni ai servizi sociali del Comune ma, spiega ancora il primo cittadino, «in attesa di verifiche, sul nostro territorio ci risultano essere altre le questioni familiari difficili nell'elenco delle priorità dei casi da seguire con attenzione».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero