L'ad Rai Fabrizio Salini va sotto sulle nomine di quattro direttori su otto e di 6 direzioni su 11. La maggioranza in consiglio corrisponde, infatti, a 4 sì su...
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Grande soddisfazione per le nomine alla guida delle reti e alle direzioni di genere, che sono un passo fondamentale per realizzazione del piano industriale.
«Il consiglio di amministrazione della Rai ha di fatto sfiduciato l'ad Salini, bocciando molte delle sue proposte di nomina, a partire da quelle per Rai2 e Rai3. Una lottizzazione così spudorata e mal orchestrata non si era mai vista. Anche Fratelli d'Italia dovrà chiarire se abbia deciso di fare da stampella ai giallorossi e per quale contropartita». Lo afferma Massimiliano Capitanio, deputato Lega e segretario della commissione di Vigilanza Rai.
«La Rai, la più grande azienda culturale del Paese, continua ad essere mal gestita, perde pubblico e soprattutto autorevolezza. La responsabilità tutto ciò è principalmente del suo amministratore delegato, Fabrizio Salini. Anche in questa tornata di nomine, che ci ha fatto attendere per mesi e che ha più volte rimandato in extremis, ha deciso di non affrontare il problema più urgente, quello del pluralismo informativo dei Tg, di fatto in mano a Lega e 5Stelle. Il mio giudizio resta quindi nettamente negativo. Quindi in Cda non ho sostenuto con il mio voto le nomine proposte da Salini per i modi, i contenuti, i percorsi di scelta, la mancanza di trasparenza, l'assenza totale di interlocuzione con l'ad, la fumosità nelle procedure, i pasticci incomprensibili». Lo dichiara la consigliera Rai Rita Borioni mentre il consiglio di amministrazione, che ha all'ordine del giorno, tra le altre cose, anche le nomine di reti e testate, è ancora in corso. «Solo per il profondo rispetto, professionale e umano, che nutro nei confronti di alcuni dei nomi proposti - spiega Borioni - mi sono astenuta. L'ho fatto in blocco, perché considero inopportuno votare nome per nome in una logica da tifoserie stile Miss Italia. Avrei voluto che si evitasse almeno questo. Ma voglio che sia chiaro che la mia astensione non è un atto di indulgenza rispetto ad un governo dell'azienda che ritengo gravemente deficitario sotto ogni punto di vista».
«La dirigenza Rai è in completo stato confusionale. Una situazione intollerabile. Aver provveduto (dopo mesi di psicodramma in cui la Rai ha perso ascolti e credibilità) alle nomine sulle Reti senza intervenire sui tg e quindi sull'informazione è gravissimo. Il servizio pubblico è innanzitutto informazione, e deve garantire autorevolezza e pluralismo. La gestione Foa-Salini è pessima per l'azienda». Lo dice il senatore Pd Francesco Verducci, della commissione di Vigilanza Rai. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero