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Biglietto in una mano, Green pass in un'altra. Non ci sono stati particolari disagi per chi ha viaggiato su treni e aerei in Italia al debutto dell'obbligo del certificato vaccinale sulle tratte a lunga percorrenza. E non ne hanno creati nemmeno le annunciate proteste No pass e No vax, che in molti casi hanno radunato una manciata di persone davanti alle stazioni. Niente blocco dei treni, praticamente un flop a leggere molti commenti su 'Basta dittatura!', una delle chat Telegram dove nei giorni scorsi c'è stata la chiamata alla mobilitazione e su cui in queste settimane sono rimbalzati nomi e numeri di telefono di molti, virologi, medici e giornalisti, presi di mira in un climax che ha portato a molestie telefoniche e anche a un paio di aggressioni.
Attivista aggredisce agente a Torino
Si è preso qualche insulto anche chi ha documentato le manifestazioni davanti alle stazioni, temute ma in molti casi quasi deserte. «Ci sono più poliziotti e giornalisti che altro...», il tenore dei commenti delusi di chi ha partecipato agli appuntamenti, da Trento a Bergamo, da Rimini a Bari, davanti a scali blindati dalle forze dell'ordine. Qualche decina erano i no vax, o meglio no pass, alla stazione Garibaldi di Milano, dove gli agenti hanno impedito l'ingresso a chi non aveva il certificato vaccinale e hanno identificato diversi contestatori. Un attivista è stato fermato davanti a Porta Nuova, a Torino, dopo essersi rifiutato di mostrare i documenti ai poliziotti e averli colpiti scalciando. Allo scalo romano di Tiburtina, fra la trentina di manifestanti anche una decina di Forza Nuova, con lo striscione 'Italiani contro il Green pass', mentre a Napoli la manifestazione si è sostanzialmente limitata al presidio di due militanti del Movimento idea sociale con la bandiera tricolore.
Pochi i manifestanti anche a Firenze, dove però era affollato il gazebo della Croce Rossa per il test antigenico rapido, altra via per ottenere il Green pass.
Speranza sotto scorta: ha ricevuto minacce dai No vax e No Green pass
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Il Messaggero