No Tav, assalto al cantiere di San Didero con i petardi. Lancio di pietre e legna sulla A32. «Dodici feriti»

Tensioni a San Didero, in Val Susa nel Torinese, dove un gruppo di No Tav in corteo ha dato assalto al cantiere per i lavori del nuovo autoporto di Susa, opera collegata alla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Tensioni a San Didero, in Val Susa nel Torinese, dove un gruppo di No Tav in corteo ha dato assalto al cantiere per i lavori del nuovo autoporto di Susa, opera collegata alla Torino-Lione. Lì è cominciata una mini-guerriglia tra attivisti armati di scudi in plexiglass e le forze dell'ordine: i No Tav hanno prima tentato con delle corde di tirare giù la concertina di filo spinato per danneggiare la protezione dell'area di cantiere, poi hanno lanciato petardi e altro materiale esplodente contro le forze dell'ordine presenti all'interno dell'area. Un operatore della Digos della polizia è rimasto ferito a una gamba da un'esplosione. Tutto questo mentre gli altri manifestanti applaudivano e gridavano slogan contro la polizia. Gli attivisti assaltato quindi l'area sia al varco posto sul lato della statale sia nella zona est, a ridosso dell'autostrada, dove hanno gettato sulla carreggiata legna e tronchi di albero, con pericolo per gli automobilisti in transito, e lanciato pietre contro i reparti. La polizia ha risposto con lanci di lacrimogeni e con l'uso degli idranti. Ci sarebbero almeno cinque feriti tra le forze dell'ordine.

Torino, tensioni al corteo del primo maggio: otto agenti contusi

Il corteo No Tav

Il corteo No Tav era partito nella primo pomeriggio da Venaus, nell'ambito del Festival Alta Velocità, che vede tra i promotori principali il centro sociale Askatasuna, con 28 tra leader e attivisti che hanno ricevuto proprio in questi giorni il rinvio a giudizio, di cui 16 accusati di associazione per delinquere, anche per fatti violenti contro i cantieri valsusini. Alla manifestazione, che fino all'arrivo a San Didero era stata pacifica, hanno partecipato circa duemila persone. Tra questi anche Fridays For Future e i gli attivisti del Climate Social Camp, provenienti dal capoluogo piemontese dove in questi giorni si è svolto il secondo meeting europeo.

Ruffino: attacco incomprensibile 

«I no Tav sono lo specchio di chi non vuole le opere per lo sviluppo e la crescita dell'Italia, purtroppo non si limitano ad esprimere il loro dissenso pacificamente ma conoscono solo la violenza». Lo dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. «Assaltando i cantieri non si risolve nulla. Condannerò sempre questa violenza assurda e incomprensibile ed esprimo tutta la mia solidarietà alle forze dell'ordine che pongono in continuo rischio la loro incolumità per contenere questi facinorosi», conclude.

Le reazioni politiche

«Atto terroristico. Non ci sono altri modi per definire quanto avvenuto al cantiere San Didero ai danni delle forze dell'ordine. 12 feriti: 10 operatori del reparto, 1 della Digos e un funzionario di Polizia. Un bilancio gravissimo. Come tale, i criminali responsabili vanno individuati, processati e sbattuti in galera. Si parla addirittura di una cinquantina di persone. Tolleranza zero. È assolutamente inaccettabile che questo manipolo di violenti, nonostante sia in corso un'indagine nei loro confronti per associazione a delinquere, continuino a rendere la Val di Susa il teatro di questi attentati. Le istituzioni devono intervenire. Occorre rimettere questa fetta di territorio in sicurezza. Su questo fronte, confidiamo che gli italiani ci diano fiducia con il voto del prossimo 25 settembre consentendo così alla Lega di assumere, formare e mettere in strada 10mila donne e uomini delle forze dell'ordine in un solo anno». Lo dichiarano i deputati della Lega Elena Maccanti, capogruppo in commissione Trasporti, e Alessandro Benvenuto, commissario provinciale della Lega a Torino e componente della commissione Ambiente.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero