No Green pass Roma, sindacato Sappe: «Minacce ad agente Stefano Pressello, ma è uno scambio di persona»

La nota del segretario Capece: «Fotomontaggio, clamoroso errore»

«Non è lui», lo difende il sindacato della polizia penitenziaria. Lui è Stefano Pressello, Assistente Capo della polizia penitenziaria e campione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Non è lui», lo difende il sindacato della polizia penitenziaria. Lui è Stefano PresselloAssistente Capo della polizia penitenziaria e campione del mondo di judo master. È un poliziotto che sta ricevendo minacce e intimidazioni perché sarebbe stato identificato come l'agente responsabile dei pestaggi avvenuti durante la manifestazione No Green pass del 9 ottobre a Roma. Cosa è successo? Su alcuni social era stata postata la sua foto ed è stato indicato a torto, come l'autore dei pestaggi. E ora lui e la sua famiglia stanno ricevendo intimidazioni e minacce. A denunciare quanto sta accadendo, per un «clamoroso errore di persona», a Stefano Pressello, è il sindacato Sappe, che chiede ai vertici dell'amministrazione delle carceri di assumere le iniziative necessarie. 

Questa la nota del segretario del Sappe Donato Capece: «Si sta determinando una pericolosa situazione di incolumità personale per un nostro appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria. Per un incredibile scambio di persona, l'Assistente Capo Stefano Pressello (Campione del Mondo Judo Master e per questo destinatario della copertina del numero di ottobre 2019 della Rivista Polizia Penitenziaria - Società, Giustizia e Sicurezza) è stato, a torto, identificato su diverse pagine di social network come autore di pestaggi in danno di persone fermate durante la drammatica manifestazione di sabato 9 ottobre in piazza del Popolo a Roma».

«Non è Stefano Pressello quella persona - sottolinea ancora una volta il sindacalista - ma, nonostante ciò, il collega ha ricevuto e sta ricevendo intimidazioni e minacce dirette a lui ed alla sua famiglia, ed è pertanto assolutamente strumentale l'uso della copertina della Rivista 'Polizia Penitenziaria - Società, Giustizia e Sicurezzà che lo ritrae in un video artatamente realizzato» prosegue. «Al di là delle eventuali iniziative che il collega Pressello vorrà adottare, auspicando altresì che anche il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria assuma ogni utile e necessaria azione, la direzione della Rivista 'Polizia Penitenziaria - Società, Giustizia e Sicurezzà si riserva di porre in essere ogni utile e necessaria iniziativa circa l'uso strumentale delle immagini, estrapolate dal loro contesto».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero