Nicola Liguori morto dopo 10 mesi di agonia: venne dato alle fiamme mentre era in videochiamata con la sua fidanzata

Dieci mesi di agonia tra l'ospedale di Bari e il Cardarelli di Napoli

Pasquale Pezzella e Nicola Liguori
Dopo 10  mesi di agonia trascorsa in ospedale è morto Nicola Liguori,  36 anni, papà di una bimba di sei anni, cosparso di benzina e dato poi alle fiamme...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Dopo 10  mesi di agonia trascorsa in ospedale è morto Nicola Liguori,  36 anni, papà di una bimba di sei anni, cosparso di benzina e dato poi alle fiamme nella notte tra il 30 giugno il 1 luglio dello scorso anno, mentre  seduto su una panchina di Viale Tiziano a Frattamaggiore  parlava in videochiamata con la fidanzata, unica testimone dell’orrendo episodio. A causare il decesso le profondi e devastanti ferite da ustioni di terzo e quarto grado, riportare su circa il quaranta per cento del corpo.

Roma, «Suo figlio ha avuto un incidente», lei gli consegna mille euro. Ma il giardiniere sventa la truffa

Quattro giorni dopo quell’aggressione fu arrestato Pasquale Pezzella, riconosciuto dalla fidanzata della vittima e dalla stessa vittima, mentre il fratello Biagio, lo accompagnava presso il pronto soccorso del vicino ospedale di Frattamaggiore. Accuse confermate dalla vittima, nel corso dell’incidente probatorio tenuto presso il centro grandi ustionati di Bari, dove il 36enne era stato ricoverato. La morte di Nicola Liguori cambia anche il destino giudiziario di Pasquale Pezzella, attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale ed  imputato per tentato omicidio nel processo in corso presso il Tribunale di Napoli Nord. «Sicuramente ora il mio assistito, che si è sempre dichiarato innocente rifiutando il rito abbreviato che comporta una sconto di pena,  verrà accusato di omicidio – dice l’avvocato Fernando Pellino, che aggiunge –  Il processo in corso verrà annullato mentre ne inizierà uno nuovo presso la Corte di Assise di Napoli».

Lacrime e disperazione e un dolore insopportabile per la mamma di Nicola Liguori. «L’ho visto per l’ultima volta, nel reparto di terapia intensiva del Cardarelli. Mio figlio era ridotto ad uno scheletro, paralizzato alle gambe. Era molto forte, capace di sopportare dolori inimmaginabili. La quel fuoco lo ha consumato lentamente. Chiedo giustizia. Ma l’avrà mai » Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero