Meteo, nebbia a mezz'altezza da Nord a Sud: perché accade lo strano fenomeno (colpa anche dell'inversione termica)

Franca Mangianti: «Anche l'assenza di vento contribuisce a imprigionarla»

Nebbia a strati. Nebbia rasoterra solo quando il sole tramonta. Nebbia che si blocca a poche decine di metri di quota per tutta la giornata. Nebbia che resta...

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Nebbia a strati. Nebbia rasoterra solo quando il sole tramonta. Nebbia che si blocca a poche decine di metri di quota per tutta la giornata. Nebbia che resta intrappolata anche tra piccole alture. L'effetto è quello che, anche poche o punto nubi, i raggi del sole non riescono a raggiungerci condannandoci a un effetto foschia  a meno di non salire in collina o in montagna per ammirare lo spettacolo del tappeto di nebbia sotto di noi. 

«Questa nebbia persistente non ha un nome particolare e in questi giorni è particolarmente evidentente per circostanze molto particolari», spiega Franca Mangianti, per 40 anni climatologa e responsabile dell'osservatorio meteorologico di Roma e ora presidente dell'associazione Bernacca e di Uni-Met, che riunisce 11 associazioni meteorologiche.

«Sono certamente anomale - continua - queste temperature di 10° e fino a 14° sopra la media stagionale. Io mi trovo in questi giorni sulle Alpi e non fa per niente freddo, anche la sera. E sotto di noi, nelle vallate, vediamo più nebbia che nuvole. Si figuri che lo zero termico (il dato legato all'altitudine alla quale la temperatura è pari a zero gradi Celsius, ndr) si registra in questi giorni anche a 3.900 metri, quota appunto da montagne alpine. E poi non c'è vento a "pulire" gli scenari e quindi bastano anche basse colline per imprigionare la nebbia che quindi persiste nelle vallate, nelle conche o negli altipiani come quello del Fucino, circondato da montagne». 

E anche sulle spiagge come quelle di Ostia o della Romagna, almeno fino alle ore centrali del giorno.

 

 

«Così, in questa situazione di persistente alta pressione con temperature talmente superiori alla media stagione, ecco il fenomeno dell'inversione termica al suolo ovvero, in breve, le temperature dell'aria aumentano al salire di quota e non viceversa. E allora la nebbia, che nei giorni scorsi si è affacciata anche nel centro di Roma come non è molto frequente, di notte sta rasente al suolo per poi staccarsene di giorno, ma non troppo, perché trova comunque condizioni ideali anche a basse quote per nulla spazzate dai venti. L'inversione termica, in altre parole, evita "rimescolamenti" degli strati d'aria: una situazione di blocco ed ecco allora che la nebbia aleggia a lungo sulle nostre teste lasciandoci all'ombra. Comunque già fra un paio di giorni il tempo tornerà in linea con la stagione invernale e il fenomeno di queste nebbie persistenti si attenuerà».

 

E per fortuna è quasi sempre nebbia e non smog, perché queste situazioni possono contribuire a fermare la cappa di inquinamento sopra le città e le zone industriali.

Infine una certezza nell'incertezza delle previsioni meteo a medio e lungo termine. Il clima assai più che mite di questi giorni non ha alcun ruolo di anticipatore della situazione della prossima stagione estiva, calda o caldissima che sarà.

 

Franca Mangianti

Le previsioni

Il primo ritorno alla normalità stagionale inizierà già da domani pomeriggio, lunedì 3 gennaio, con abbassamento delle temperature e piogge leggere, fenomeni che martedì 4 gennaio si intensificheranno a partire da Liguria, Piemonte e Lombardia. La perturbazione vera e propria è attesa tra mercoledì 5 e giovedì 6 con venti forti e freddi, precipitazioni anche intense sul Nord Est con neve a partire dagli 800 metri di quota. Peggioramenti anche ne Centro Sud con piogge sparse e neve dai mille metri.

 

 

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Il Messaggero