Sparatoria Napoli, preso l'uomo che ha sparato a Noemi: «Link con la camorra». La bimba respira da sola

È stato arrestato, sette giorni dopo l'agguato a Napoli nel quale sono rimasti feriti la piccola Noemi e Salvatore Nurcaro, il presunto responsabile della...

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È stato arrestato, sette giorni dopo l'agguato a Napoli nel quale sono rimasti feriti la piccola Noemi e Salvatore Nurcaro, il presunto responsabile della sparatoria. Una svolta che arriva nel giorno in cui la piccola è tornata a respirare da sola e in ospedale ha chiesto di avere le sue bambole.


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Il sicario si chiama Armando Del Re: a catturarlo sono stati i Carabinieri, ma nelle ricerche e nella caccia all'uomo, coordinata dalla Procura di Napoli, sono state impegnate tutte le forze di polizia. Con Del Re è stato arrestato il fratello Antonio che gli ha offerto protezione in questi giorni.
 
Il tentato omicidio, secondo i pm, è maturato in pieno contesto camorristico. Lo ha detto il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo, nel corso di un incontro in Procura. Armando Del Re, ritenuto colui che ha sparato è stato preso in provincia di Siena. Il fratello Antonio, invece è stato fermato nell'hinterland napoletano, nei pressi di Nola: ha dato supporto logistico ad Armando. A entrambi viene contestata la premeditazione.

Armando ed Antonio Del Re sono stati fermati con l'accusa di tentato omicidio premeditato nel corso di una vasta operazione a cui hanno preso parte i Carabinieri e la Guardia di Finanza di Napoli e la Polizia. A coordinare le operazioni sono stati i sostituti Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino, insieme con il procuratore di Napoli, Giovanni Melillo ed il procuratore aggiunto della Dda, Giuseppe Borrelli. Le richieste di convalida dei fermi saranno formulate nelle prossime ore. All'incontro con la stampa che si è tenuto nella sede della Procura di Napoli hanno preso parte anche il colonnello Ubaldo Del Monaco, comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, il questore di Napoli, Antonio De Iesu e gli altri vertici delle forze di polizia.
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Il Messaggero