Sono ore di gran fermento a corso Marianella, nel popoloso quartiere di Piscinola a Napoli. Da un paio d'ore sulla porta di un appartamento in un caseggiato popolare è...
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È un vero pellegrinaggio quello degli abitanti del quartiere. I più scettici hanno cercato il “trucco” per ore, senza riuscirvi. L'immagine è comparsa e scomparsa diverse volte e in alcuni momenti è apparsa tanto luminosa - anche con le luci quasi completamente spente - da assumere tonalità tali che lasciavano intravedere il manto blu della Madonna.
«Ero al telefono con mia sorella e parlavamo di sua cognata, una ragazza affetta da tumore in stadio avanzato e per la quale non si può fare altro che affidarsi alla preghiera - racconta Maria Bastelli - quando improvvisamente mi è comparsa davanti questa immagine della Madonna, impressa sulla porta della mia camera da letto. Pensavo di essermi sbagliata e ho fotografato questa immagine per mostrarla anche ad altre persone. Immediatamente si è scatenato un viavai di credenti che vogliono vedere la Madonna e vogliono pregare davanti a lei».
Il mistero di Piscinola con lo scorrere delle ore si è infittito ancora di più. L'immagine dell'Immacolata, come hanno raccontato Maria e i suoi familiari, sarebbe scomparsa per riapparire miracolosamente quando, sulla maniglia della porta è stato poggiato un rosario. Un'apparizione che si sarebbe poi verificata alla presenza anche di persone estranee alla famiglia Bastelli.
«Ho chiamato la ragazza malata, invitandola a casa mia - spiega Maria - perchè credo che la Madonna sia venuta qui proprio per lei. Quando la donna è arrivata in casa l'immagine si è intensificata ancora di più, lasciandoci tutti senza fiato e in ammirazione di fronte a questo prodigio».
Nelle prossime ore con ogni probabilità saranno avviate indagini con metodi scientifici accurati. L'estrema cautela con la quale deve essere trattato l'argomento, però, non riesce a frenare l'entusiasmo di quanti - anche molti giovani - si stanno recando nel piccolo appartamento di corso Marianella per ammirare quello che, sottovoce, qua chiamano già miracolo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero