Entrano in una scuola e fanno una grigliata per Pasquetta. «Un gruppo di persone a Pasquetta sono entrati nella scuola e nel nido Ammaturo al Rione Amicizia vandalizzandolo....
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Si dice «amareggiata» Mena Nocera, la preside del plesso scolastico 'San Francesco' a Napoli, dove vandali sono entrati, in piena emergenza Covid19 per festeggiare la Pasquetta. E dopo l'ennesimo episodio di vandalismo, scrive una lunga lettera ai genitori degli alunni. «Il plesso in via Lorenzo Giusso, è sempre più preda di attacchi spregevoli e meschini di matrice diversa, ancor di più in questo periodo in cui, per via dell'emergenza, sono sospese le attività didattiche - scrive - ragazzi che incontrollati accedono alla palestra per giocare a pallone e devastare gli attrezzi a disposizione; giovinastri che ne hanno fatto un diversivo di giornate annoiate alla ricerca di un brivido in nome del quale vandalizzano le nostre aule e gli arredi; ladri di quart'ordine che pensano di trovare chissà quali tesori all'interno degli armadietti sistemati nelle aule; »mariuoli« incalliti che devastano i pochi beni ancora disponibili nelle aule dei vostri figli, mi riferisco alle lavagne interattive multimediali». «Nessuno si meraviglierà dell'ultima delle schiere di approfittatori dello spazio pubblico destinato ai vostri figli- scrive ancora - si tratta di individui che vi bivaccano, organizzando Pasqua e pasquetta in compagnia dei loro simili, inanellando in un solo momento più reati: usurpano lo spazio pubblico e mettono a rischio anche la salute di tutti noi. Dei veri campioni! Credetemi, faccio fatica a collocarli, a censirli, anche a giudicarli». «A voi sembra normale che una scuola possa essere oggetto di tali e tanti ripetuti attacchi solo perché non è dotata di raffinati sistemi antintrusione, come se un cancello, una porta blindata, dei catenacci, non fossero di per sé già delle discrete difese? - aggiunge - Pensate sia sufficiente inviare alla mia attenzione o alla responsabile del plesso foto che ritraggono gli abusi per essere a posto con i doveri propri di un comune cittadino? E soprattutto, a voi sembra normale continuare a chiedere ad altri senza dare alcunché alla comunità in cui vivete?». «Per quanto ci riguarda, la scuola farà la sua parte ma, vi chiedo, il territorio, il Rione Amicizia, potrà dire di aver fatto lo stesso? Avrà fatto tutto quello che poteva per stringersi intorno al poco che è rimasto e proteggerlo?», conclude.
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Il Messaggero