Napoli, agguato a Secondigliano: ucciso 19enne in strada

Napoli, agguato a Secondigliano: ucciso 19enne in strada
Ammazzato a soli 19 anni con dieci colpi di pistola. E’ morto così Luigi Giuseppe Fiorillo, piccolo pregiudicato di Secondigliano, indicato dagli investigatori come...

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Ammazzato a soli 19 anni con dieci colpi di pistola. E’ morto così Luigi Giuseppe Fiorillo, piccolo pregiudicato di Secondigliano, indicato dagli investigatori come vicino agli ambienti criminali della potente cosca Di Lauro. 

Napoli, agguato in strada: incensurato di 23 anni ucciso a colpi di arma da fuoco

L’agguato mortale è avvenuto poco dopo la mezzanotte dinanzi a un circolo ricreativo di via Cupa Vicinale dell’Arco, nel cuore della roccaforte dilauriana. Ancora da chiarire la dinamica del raid omicida.

Quello che, almeno per ora, sembra essere certo è che Fiorillo è stato sorpreso dai suoi assassini mentre si trovava in compagnia di altre persone che, però, hanno fatto perdere le proprie tracce prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. A dare l’allarme una telefonata alla centrale operativa che segnalava la presenza di una persona ferita a colpi d’arma da fuoco.

Sul posto, pochi minuti dopo, sono arrivate le volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale insieme ai soccorsi. Tuttavia, per Fiorillo, non c’era più nulla da fare. Un agguato in piena regola, riferiscono gli investigatori giunti sul posto. A sparare, anche se sul punto non si hanno ancora certezze, sarebbe stata una coppia di sicari giunti dinanzi al circolo ricreativo in sella a uno scooter.

Dai bossoli recuperati durante il sopralluogo è emerso che l’arma utilizzata è, verosimilmente, una pistola semiautomatica calibro 7,65. Nessuna pista esclusa, invece, per quanto riguarda il movente dell’agguato. I precedenti penali della vittima, in passato arrestato per spaccio, e la sua vicinanza al clan Di Lauro sembrano favorire, tuttavia, la teoria che Fiorillo sia stato ucciso per uno sgarro commesso all’interno della stessa cosca che controlla il Rione dei Fiori. Un’epurazione interna decisa, forse, per qualche vicenda legata al mercato degli stupefacenti.

Meno realistica, invece, appare l’ipotesi di un attacco da parte di organizzazioni rivali dei Di Lauro. Gli equilibri criminali dell’area nord, al momento, sono, infatti, abbastanza cristallizzati e vedono la cosca fondata dal padrino Paolo Di Lauro in una posizione di forza rispetto ad altre compagini malavitose, soprattutto alla luce delle recenti operazioni delle forze dell’ordine che le hanno indebolite, e non poco. Difficile, quindi, immaginare che la morte di Fiorillo possa essere il preludio di un’altra faida di camorra.

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Il Messaggero