Era una vita spesa all'insegna di droga e alcol, nottate trascorse fuori casa e inutili tentativi di recupero in comunità quella di Gianluca Colleoni, 48 anni, ucciso...
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Tra i due la lite si è infiammata in un attimo, da dentro casa è proseguita in giardino, dove il 72 enne ha colpito il figlio varie volte con l'arnese da cucina, almeno tre alla nuca. Lasciato il figlio esanime a terra, in una pozza di sangue, Mario Colleoni ha telefonato al numero di emergenza: «Venite, ho ucciso mio figlio». Poi ha atteso in casa l'arrivo dei carabinieri. Arrestato con l'accusa di omicidio volontario, durante l'interrogatorio di questo pomeriggio, in caserma a Muggiò, il 72 enne, ex agente di commercio come suo figlio, ha risposto alle domande degli inquirenti, ricostruendo la sua complessa vicenda familiare. Il figlio Gianluca, emerge dalla sua testimonianza, lottava da tantissimo tempo con l'abuso di alcol e droga. La sua famiglia gli era sempre rimasta accanto, tentando di aiutarlo anche provvedendo a farlo entrare in comunità, ma senza esito. Nonostante una relazione stabile e la paternità, aveva continuato ad avere problemi di dipendenza, fin quando la sua compagna ha deciso di porre fine alla loro relazione, tre anni fa. «Non so come ho potuto, ma non ce la facevo più», ha detto il 72 enne tra le lacrime, «non riuscirò più a guardare in faccia la mia famiglia e mio nipote». In serata Mario Colleoni è stato portato in carcere a Monza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero