Muore dopo le cure all'ospedale dell'Angelo: l'azienda sanitaria risarcisce gli eredi con un milione di euro

Muore dopo le cure all'ospedale dell'Angelo: l'azienda sanitaria risarcisce gli eredi con un milione di euro
Le prove devono essere state schiaccianti visto che, nel giro di un paio di mesi, l'Ulss 3 Serenissima ha cambiato radicalmente opinione. E, dopo averlo inizialmente negato,...

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Le prove devono essere state schiaccianti visto che, nel giro di un paio di mesi, l'Ulss 3 Serenissima ha cambiato radicalmente opinione. E, dopo averlo inizialmente negato, ha deciso di staccare un assegno da un milione di euro per gli eredi di un paziente che era stato in cura all'ospedale dell'Angelo. Un maxi-risarcimento che sarà coperto solo a metà dall'assicurazione, visto che 500mila euro andranno in carico all'Ulss per la "liquidazione dei sinistri catastrofali".


I fatti risalgono all'inizio della primavera del 2016, quando gli eredi di O.P., rappresentati dall'avvocato Fulvia Fois, hanno formulato richiesta di risarcimento in relazione ai danni patrimoniali e morali subiti a seguito delle cure ricevute dal familiare presso l'ospedale di Mestre. Non ottenendo risposte, nel giugno del 2018 i parenti chiedono un accertamento tecnico che si concluderà nel gennaio 2020 con il deposito della perizia del Ctu, il Consulente tecnico d'ufficio e, nell'estate dello stesso anno scatta il ricorso che porterà, nell'udienza del 2 aprile 2022, all'invito del giudice di trovare un accordo tra Ulss e legale degli eredi della vittima. Si dovrà quindi attendere il 1° febbraio dell'anno scorso per la proposta di transazione formulata dall'assicuratore che gestisce i sinistri per l'Ulss veneziana, ma alla fine di quello stesso mese il "Comitato valutazione sinistri" aziendale boccia l'ipotesi di accordo economico ritenendo che "non ne sussistessero le condizioni".

La battaglia legale va quindi avanti e, di fronte al rinnovato invito del giudice per una conciliazione espresso nell'udienza del 25 maggio 2023, il legale dell'Ulss 3 mette in fila quelli che sarebbero stati "i rischi derivanti dal prosieguo del giudizio, sia sotto il profilo della pressoché certa soccombenza, sia sotto il profilo di un aumento della condanna e di una difficoltosa percorribilità di un eventuale gravame".


Proseguendo con il braccio di ferro, dunque, l'Ulss si sarebbe trovata probabilmente di fronte ad un risarcimento ancora maggiore stabilito in questo caso dal Tribunale, e così il 30 maggio scorso la posizione viene nuovamente esaminata dal Comitato valutazione sinistri aziendale che torna ad esaminare l'ipotesi conciliativa, formulando stavolta parere favorevole. Il risarcimento da un milione di euro agli eredi del paziente dell'Angelo è stato quindi autorizzato tre giorni fa, per 500mila euro a carico dell'assicurazione, altri 500mila dell'Ulss 3, più altri 70mila ancora a carico dell'assicuratore per le altre spese.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero