Corruzione, sette misure cautelari: due funzionari del Miur ai domiciliari. Favori in cambio di appalti

Corruzione, sette misure cautelari: due funzionari del Miur ai domiciliari. Favori in cambio di appalti
Sette misure cautelari sono state notificate questa mattina dai militari del nucleo di polizia Valutaria della Guardia di finanza su richiesta della procura di...

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Sette misure cautelari sono state notificate questa mattina dai militari del nucleo di polizia Valutaria della Guardia di finanza su richiesta della procura di Roma. Due funzionari Miur sono finiti ai domiciliari, mentre per un terzo è stata disposta la sospensione.

 

Le indagini

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Carlo Villani, che riguardano ripetuti episodi di corruzione tra il 2018 e il 2021, erano partite dopo la segnalazione di alcune operazioni sospette nei movimenti bancari dell’imprenditore Federico Bianchi di Castelbianco, editore dell'agenzia "Dire", già ai domiciliari e colpito adesso da una misura cautelare. Secondo l'accusa, l'imprenditore avrebbe avuto un rapporto privilegiato con l’ex dirigente, Giovanna Boda , anche lei indagata, attraverso la quale avrebbe ottenuto circa 23 milioni di commesse in cambio di utilità e mazzette per oltre 500 mila euro. I militari hanno anche sequestrato 129mila euro. In base agli elementi raccolti nel prosieguo delle indagini, sono
emersi elementi anche sugli altri funzionari e dirigenti del ministero sui quali Bianchi di Castelbianco 
avrebbe potuto contare, secondo uno schema di scambio di interessi tradotti in vantaggi economici per l'imprenditore e utilità per i dipendenti pubblici. 

LE ACCUSE

Secondo le accuse non soltanto l'imprenditore avrebbe conosciuto anticipatamente i contenuti dei bandi per il finanziamento di progetti scolastici, ai quali apportava anche modifiche necessarie per
favorire le sue società, ma anche  avrebbe partecipato a riunioni strategiche presso il Miur per concordare la distribuzione dei finanziamenti destinati ad alcuni istituti scolastici. Gli altri due indagati finiti oggi ai domiciliari sono dipendenti dell'imprenditore, che avrebbero contribuito alla predisposizione del
contenuto dei bandi di gara anticipati e preso parte alla dazione delle utilità in favore dei pubblici ufficiali, occupandosi delle modalità operative per l'assunzione o il conferimento di incarichi e per i pagamenti delle spese richieste o sostenute dai dipendenti pubblici.
La misura degli arresti domiciliari ha riguardato anche un imprenditore campano, titolare di una ditta individuale con sede a Marcianise (Ce), che avrebbe emesso fatture per operazioni inesistenti allo scopo di fornire una giustificazione contabile al denaro in uscita dalle società dell'imprenditore romano per coprire le spese sostenute in favore del Capo Dipartimento.

 

LE UTILITA'

Per quanto concerne i tre dipendenti del Ministero dell'Istruzione: il dirigente, ora in pensione, avrebbe ottenuto da Bianchi di Castelbianco il pagamento dei canoni di afitto di un appartamento a Roma per il da  febbraio 2020 a giugno 2021, pari a circa 40mila  euro e per dei lavori di ristrutturazione, pari a circa 15mila  euro, effettuati nel 2021 su un immobile di proprietà, anch'esso nella Capitale; la funzionaria
avrebbe ottenuto dall'imprenditore il pagamento pari a circa 69.000 euro per una camera utilizzata dal fratello, presso un Bed and Breakfast di Roma, da febbraio 2019a  giugno 2021; il


funzionario, oggi raggiunto dalla misura della sospensione temporanea dall'esercizio del pubblico ufficio, avrebbe ricevuto beni in natura pari a circa 5mila euro (motorino e computer).  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero