Guardia giurata spara al figlio 13enne della compagna: «Ha tentato di disarmarmi»

Guardia giurata spara al figlio 13enne della compagna: «Ha tentato di disarmarmi»
«Adesso vado io a casa e gli dico di smetterla». È quel che avrebbe assicurato al telefono alla madre il ragazzino di 13 anni ferito ieri sera a Milano da...

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«Adesso vado io a casa e gli dico di smetterla». È quel che avrebbe assicurato al telefono alla madre il ragazzino di 13 anni ferito ieri sera a Milano da Angelo Di Matteo convivente della donna ora arrestato per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione di quegli attimi drammatici, l'uomo, ubriaco, era rientrato nell'appartamento di via Marco Aurelio lasciando la compagna in un locale gestito da egiziani per comprare delle pizze.


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Locale dove aveva già alzato la voce con lei, insultandola, e litigando pure con i titolari perché pretendeva uno sconto. Come riportano i carabinieri negli atti, il 13enne sarebbe andato a casa con l'amico di un paio di anni più grande dopo essere stato avvertito dalla mamma, in attesa delle pizze, che Di Matteo era ubriaco. Una volta entrato nell'abitazione la scena davanti ai suoi occhi sarebbe stata quella del vigilantes in preda ai fumi dell'alcol intento rovesciare e spaccare mobili e suppellettili.

E al suo silenzio quando l'uomo gli ha chiesto dove fosse la madre, come ha testimoniato l'amico di 16 anni, Di Matteo ha dato ancor più in escandescenza: avrebbe tirato fuori la pistola di servizio e gliela avrebbe puntata contro. Il minorenne a questo punto sarebbe andato verso la guardia giurata per disarmarla ma durante una colluttazione è partito il colpo. Pur avendolo ferito il vigilantes ha cercato di addossare le responsabilità di quanto accaduto al figlio della sua convivente: «È stato lui, mi è venuto addosso».
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Il Messaggero