Milano, Corte d'Appello: «Troppi canti, chiuda l'asilo nel condominio». Salvini: «Che ingiustizia»

Milano, Corte d'Appello: «Troppi canti, chiuda l'asilo nel condominio». Salvini: «Che ingiustizia»
Non c'è nulla da fare: il regolamento è il regolamento. Certo, in un condominio le liti sono all'ordine del giorno: il parcheggio fuori dalle linee, i panni...

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Non c'è nulla da fare: il regolamento è il regolamento. Certo, in un condominio le liti sono all'ordine del giorno: il parcheggio fuori dalle linee, i panni stesi ancora bagnati, l'ascensore lasciato aperto trasformano i palazzi in accesi scontri tra Orazi e Curiazi del ballatoio, Montecchi e Capuleti del pianerottolo. Questa volta però sono stati tutti d'accordo: via l'asilo con tutto quel rumore di bimbi che cantano e ridono. E' successo a Milano, dove la  Corte di Appello  ha disposto la chiusura di un asilo che si trova al primo piano di un condominio, perché «la destinazione dell'immobile ad uso asilo determina l'esercizio di un'attività che rientra tra quelle specificatamente vietate dal regolamento condominiale, essendo l'asilo una scuola ove si pratica notoriamente anche musica e canto».



È quanto rendono noto Cinzia e Giuliana D'Alessandro, titolari della struttura, la "Locomotiva di Momo", in via Anfossi a Milano. Nel regolamento condominiale, ricorda il giudice, si sancisce infatti che «è vietato destinare gli alloggi» a «scuole di musica, canto e ballo». L'asilo è privato e, tra nido e materna, ospita un centinaio di bambini dai sei mesi ai 5 anni. La sentenza della Corte di Appello è l'ultimo passaggio di una contesa fra condominio e asilo iniziata nel 2012 quando, dopo aver preso in affitto i locali, le titolari della Locomotiva di Momo avviarono i lavori di di ristrutturazione. «La struttura - spiegano le titolari - pur essendo inserita al piano rialzato di un condominio, gode di un suo accesso separato ed è interamente insonorizzata. Non solo, il regolamento condominiale nulla prevede riguardo l'esercizio di un asilo nido dei locali, che prima erano uffici». Cinzia e Giuliana D'Alessandro, assistite dallo studio legale Lca, hanno fatto ricorso in Cassazione contro il provvedimento, chiedendo intanto che ne venga sospesa l'esecuzione.


«Non ho parole per commentare una sentenza che ritengo ingiusta. Invece di aiutare e sostenere bimbi, mamme e papà, si chiudono spazi loro dedicati», così ha commentato il vicepremier Matteo Salvini. «Quanto mi piacerebbe ospitare nel condominio in cui abito un luogo di gioia e di festa come un asilo, con bimbi che cantano e sorridono». E il sindaco Sala si è impegnato a fare chiarezza: «Apparentemente mi sembra una rigidità dei condomini, ed è anche un fatto tra privati in cui il Comune non c'entra. Detto ciò ho chiesto di fare una verifica per capire se in qualche modo possiamo dare una mano».
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Il Messaggero