(Teleborsa) - Nonostante i numeri non si avvicinino minimamente a quelli registrati durante gli anni della crisi migratoria (in cui si attestavano a 122.000), a luglio le...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel 2018, sempre a luglio, le richieste erano state 59.375, mentre nel 2017 ne erano state presentate 62.040.
I dati, resi noti dall'Agenzia europea per il sostegno all'Asilo, conosciuta con l'acronimo di Easo, fanno riferimento ai 28 Paesi dell'Ue più Svizzera e Norvegia.
L'aumento nei 30 paesi in questione parte da inizio anno. Infatti da gennaio sono state circa 400.500 le richieste avanzate, con una crescita delle domande dell'11% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un incremento stabile nel 2019, che suggerisce un ritorno ai livelli del 2017.
Siriani, afghani e venezuelani hanno presentato un quarto delle domande in questione e tra i primi dieci Paesi di origine si presentano anche Iraq, Pakistan, Turchia, Colombia, Iran, Nigeria e Albania.
Al contempo è stato palesato anche un parallelo rialzo delle decisioni di prima istanza, che hanno visto un aumento del 22% rispetto a giugno toccando, a quota 51mila, uno dei livelli più alti.
Oltre un terzo (35%) di tutte le decisioni di luglio ha garantito o lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria rispetto al 39% del 2018 (totale dell'anno). A fine luglio c'erano ancora 456mila richieste in attesa di una decisione di prima istanza nell'Ue. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero