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Quattro ore di autopsia
Autopsia agli sgoccioli, durata quasi 4 ore. La volontà delle autorità è partire entro la fine della giornata. Il carro da Castelvetrano è già in città, con la bara di cedro al seguito. All’inizio sembrava che la bara non potesse partire dalla Sicilia, poi è arrivato il via libera. Si attende nulla osta della procura prima per effettuare gli altri adempimenti. Confermato il viaggio su gomma, tramite carro.
Fratello vittima strage Borsellino: «Ha vinto luì»
«Psicologicamente mi sento come un peso, perché è morto così presto: è come se lui avesse vinto. Anzi, ha vinto. È inutile negare la realtà dei fatti: ha vinto. È stato 30 anni latitante e poi nemmeno 10 mesi in galera, ed è morto. È quello che voleva lui. Ha fatto meno ergastolo di noi familiari». Così, sul boss Matteo Messina Denaro, alla Tgr Sicilia, Salvatore Catalano, fratello di una delle vittime della strage di via D'Amelio, fratello di Agostino, uno degli agenti di scorta del giudice Paolo Borsellino.
Obitorio presidiato
Poco prima dell'inizio dell'autopsia sul corpo di Matteo Messina Denaro, affidata al medico legale Christian D'Ovidio, professore universitario a Chieti, l'ingresso principale dell'obitorio resta presidiato da forze dell'ordine di Carabinieri, Polizia, Esercito, Finanza e Polizia Penitenziaria. Schierate nelle prossimità anche alcune troupe televisive in attesa dell'uscita della salma del boss che verrà trasferita su un carro funebre via terra in Sicilia.
Ros: dopo Messina Denaro, la Mafia cercherà un altro boss
«Cosa Nostra è viva e ancora forte, ma ha avvertito il colpo indubbiamente, sia riguardo alla provincia trapanese, della quale Messina Denaro era a capo, sia attraverso la altre province mafiose che guardavano a questa figura come un simbolo. Verranno avviati rapporti dialettici all'interno dell'organizzazione, nella provincia trapanese e nelle altre province, perché comunque andrà individuato un nuovo capo dell'organizzazione. Il lavoro va avanti per individuare compiutamente la rete di favoreggiamento e le ricchezze, ovvero i settori dell'economia che erano controllati da imprenditori vicini all'organizzazione».
Così il comandante del Ros, Pasquale Angelosanto, a Cinque Minuti, in merito alla morte del boss Matteo Messina Denaro. «Un mafioso irriducibile come Matteo Messina Denaro può dire qualsiasi cosa - ha aggiunto Angelosanto - . Dopo l'arresto ha sostenuto di non essere mafioso, di non essere mai stato nell'organizzazione e che ha mantenuto rapporti con Provenzano solo perché entrambi latitanti e quindi per solidarietà con lui».
Il Messaggero