Scaraventata da un bandito fuori dall'auto, una Mercedes Slk, sbatte violentemente la testa contro la portiera cui si era aggrappata per evitare che le rubassero il denaro che...
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Estradizione di Casimirri, Salvini in pressing sull'Ue: «Il terrorista rosso via dal Nicaragua»
Dopo 4/5 tappe zia e nipote, quest'ultima alla guida, sono arrivate a Noventa Vicentina: qui è avvenuta la tragedia. La giovane è entrata nell'ufficio postale, lasciando la familiare nella Mercedes ad attenderla. Proprio in questo frangente, un malvivente, che - secondo gli investigatori - con un complice stava sicuramente pedinando le due donne da tempo, è entrato a viso scoperto nella vettura che aveva ancora le chiavi inserite e l'ha messa in moto. Il rapinatore ha tentato di scaraventare la 51enne fuori dall'auto, aprendole la porta dal lato passeggero. Non riuscendoci, ha fatto una serie di manovre con la vettura per liberarsi della donna che cercava di resistere tenendosi aggrappata alla portiera. Prima facendo retromarcia a tutto gas, poi partendo in avanti andando a sbattere violentemente contro un'ambulanza. In questi frangenti, la donna ha battuto la testa prima contro il finestrino, sfondandolo, e poi sull'asfalto.
Qui è rimasta, in condizioni disperate, in una pozza di sangue. Il bandito si è allontanato velocemente con l'auto, ma fatti circa 200 metri è finito contro un palo davanti alla caserma della guardia di Finanza. Ingranata la retromarcia, accelerando, ha finito la sua corsa contro il muretto di un parcheggio. A quel punto è saltato fuori dalla Mercedes, lasciando il motore acceso e salendo sulla Panda guidata dal complice che lo stava seguendo, riuscendo a fuggire. La vittima è stata soccorsa dai sanitari della stessa ambulanza coinvolta poco prima nell'incidente i quali, viste le condizioni critiche, hanno deciso di trasportarla all'ospedale di Vicenza.
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La 51enne però è morta lungo il tragitto. Subito è scattata la caccia ai due malviventi: i carabinieri del reparto Operativo di Vicenza hanno allertato le altre forze dell'ordine, informando anche i posti di frontiera. Le ricerche hanno dato finora esito negativo. Le indagini sono difficili, viene sottolineato, anche perché nessuno tra i testimoni è riuscito a vedere in faccia i banditi per poter delineare un identikit. Inoltre, sembra che le testimonianze non siano univoche e ci vorrà ancora del tempo per ricostruire esattamente tutte le fasi di quanto avvenuto. La nipote, che è uscita precipitosamente dall' ufficio postale dopo aver sentito la zia gridare, non ha potuto fare niente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero