Città a 30 all'ora, pronta direttiva del Mit di Salvini: «Equilibrio per evitare provvedimenti dannosi»

Approntata dagli uffici del ministero guidato dal vicepremier Matteo Salvini

Città a 30 all'ora, pronta direttiva del Mit di Salvini: «Equilibrio per evitare provvedimenti dannosi»
Gli uffici del Mit, il ministero guidato dal vicepremier Matteo Salvini», hanno preparato la direttiva sui limiti di velocità nei centri urbani «su cui...

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Gli uffici del Mit, il ministero guidato dal vicepremier Matteo Salvini», hanno preparato la direttiva sui limiti di velocità nei centri urbani «su cui verrà avviato un confronto istituzionale». Il ministro, che anche oggi è stato in contatto diretto con molti amministratori locali di tutti i colori politici, ribadisce l'impegno di collaborare per ottenere città più sicure.

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«Salvini - orgoglioso di aver voluto il nuovo codice della strada dopo decenni di attesa - ha chiarito che va trovato un equilibrio affinché non ci siano provvedimenti poco efficaci o addirittura dannosi», fa sapere il Mit. Non sono ancora noti i dettagli del documento.

Cosa dice la direttiva

Il Mit aveva annunciato nei giorni scorsi una direttiva che ha l'obiettivo di «evitare forzature». Il Mit si dice contrario all'estensione del divieto a tutto il Comune e intende mettere un freno al proliferare degli autovelox.

L'obiettivo - diceva ancora il Mit - è far utilizzare i rilevatori di velocità e introdurre le Zone 30 in zone sensibili e a rischio incidenti, anziché in modo generalizzato e quindi meno efficace se non addirittura vessatorio nei confronti degli utenti della strada. Il ministero ricordava infine l'articolo 142 comma 2 del codice della strada: «Entro i limiti massimi suddetti, gli enti proprietari della strada possono fissare, provvedendo anche alla relativa segnalazione, limiti di velocità minimi e limiti di velocità massimi, diversi da quelli fissati al comma 1, in determinate strade e tratti di strada quando l'applicazione al caso concreto dei criteri indicati nel comma 1 renda opportuna la determinazione di limiti diversi, seguendo le direttive che saranno impartite dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Gli enti proprietari della strada hanno l'obbligo di adeguare tempestivamente i limiti di velocità al venir meno delle cause che hanno indotto a disporre limiti particolari. Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti può modificare i provvedimenti presi dagli enti proprietari della strada, quando siano contrari alle proprie direttive e comunque contrastanti con i criteri di cui al comma 1. Lo stesso Ministro può anche disporre l'imposizione di limiti, ove non vi abbia provveduto l'ente proprietario; in caso di mancato adempimento, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti può procedere direttamente alla esecuzione delle opere necessarie, con diritto di rivalsa nei confronti dell'ente proprietario».

 

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Il Messaggero