Matera, dieci ore senza acqua potabile: emergenza rientrata

Batteri coliformi: due parole che, per una decina di ore, hanno mandato nel panico la città di Matera - capitale europea della cultura nel 2019 - con scuole chiuse, code...

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Batteri coliformi: due parole che, per una decina di ore, hanno mandato nel panico la città di Matera - capitale europea della cultura nel 2019 - con scuole chiuse, code alle autobotti e «assalti» ai supermercati per acquistare acqua minerale. Le analisi di Arpab e Azienda sanitaria locale avevano accertato il superamento della soglia consentita per la presenza nell'acqua erogata da Acquedotto lucano di batteri coliformi, costringendo nelle prime ore della giornata il sindaco, Raffaello De Ruggieri, a vietarne l'uso per fini potabili.


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Nel pomeriggio sono giunti i nuovi, confortanti risultati e l'ordinanza è stata revocata: dalle 17 tutto è rientrato nella normalità. A tre mesi dal 19 gennaio 2019, quando ci sarà l'inaugurazione dell'anno tanto atteso dai materani e dal resto dei lucani, per la Città dei Sassi non è stato quindi un giorno come tutti gli altri: il tam-tam dei social è cominciato all'alba, con le prime comunicazioni di chiusura delle scuole. Studenti, quindi, contenti, ma adulti e soprattutto anziani impauriti. E così intorno alle 9, in tanti si sono fatti trovare «pronti» all'apertura dei supermercati ed esercizi commerciali, dove in poche ore sono terminate quasi del tutto le scorte di acqua minerale. In nove aree della città, invece, sono arrivate le autobotti per la distribuzione di acqua potabile e Acquedotto lucano e il Comune hanno attivato numeri verdi per l'emergenza.


Nel frattempo, a Potenza, nella sede della Regione Basilicata era in corso una riunione, durante la quale è arrivata la «buona notizia»: gli ultimi prelievi eseguiti in diversi punti hanno dato la certezza della scomparsa dei batteri coliformi non solo a Matera ma anche a Montescaglioso e Craco, altri due comuni della provincia interessati dall'«emergenza acqua». E a quel punto il tam-tam è ricominciato, ma questa volta per annunciare che l'emergenza era cessata e che, di conseguenza, domani le scuole saranno regolarmente aperte. Studenti, quindi, scontenti, e adulti e anziani comunque preoccupati. Perché se, da un lato, i rappresentanti delle istituzioni e gli amministratori si sono affrettati a «divulgare» gli esiti negativi delle analisi (al centro, tra l'altro, di una polemica tra Acquedotto lucano e Asl), dall'altro i cittadini hanno continuato a interrogarsi sulla possibilità di utilizzare l'acqua erogata dai rubinetti delle case e degli uffici, rifornendosi in diversi casi, per sicurezza, dalle autobotti.
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Il Messaggero