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Le mascherine di tipo Ffp2, quelle che forniscono una maggiore protezione, diventeranno obbligatorie negli eventi e nei mezzi di trasporto pubblico. Ma c'è un problema, come segnalano alcuni scienziati e anche una grafica elaborata da Cdc (centro per il controllo della malattie degli Stati Uniti): la protezione dal virus viene ridotta se chi indossa la mascherina ha la barba lunga, in quanto il supporto non riesce a sigillare naso e bocca e dunque non evita l'eventuale trasmissione di Sars-CoV-2 per via aerea.
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Barba e baffi: le differenze
L'immagine elaborata da Cdc prende in considerazione tutti gli stili: salva la barba curata ma molto corta, i baffi o il pizzetto, ma mette in guardia dalla inutilità dell'uso della mascherina se invece la situazione è differente. Barba lunga o incolta (tra le figure prese in considerazione in negativo ci sono anche gli stile definiti "Verdi" e "Garibaldi") o i baffi eccessivamente larghi (Cdc lo definisce stile "Dali") rappresentano un problema. Il grafico era stato elaborato nel 2017 per chi usava le mascherine per ragioni professionali, ma è stato aggiornato il 21 giugno scorso.
Su Twitter diversi analisti mettono in guardia sull'inefficacia delle mascherine Ffp2 in caso di barba lunga. L'epidemiologo Eric Feigl-Ding sottolinea: «Consiglio professionale per gli uomini: radersi la barba prima di indossare una maschera!». Un'altra studiosa, Kimberly Prater, osserva: «E' importante notare che i peli sul viso rompono il sigillo di un N95 (equivalente Usa della Ffp2). Conosco esperti in questo settore che ora si sono rasati la barba dopo oltre 30 anni».
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Il Messaggero