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Tre ordini di espulsione, senza permesso di soggiorno, con precedenti alle spalle e 22 alias diversi: Hasan Hamis, il 37enne marocchino arrestato ieri, 9 maggio, per il tentato omicidio del vice ispettore di Polizia Christian De Martino, è entrato in Italia ben 22 anni fa, nel lontano 2002. Da quella data di governi ne sono passati 12, di tutti i colori politici, ma incredibilmente, da quel momento, Hamis non ha più lasciato il Paese.
Il suo arrivo nel 2002
La sua storia in Italia comincia il 18 dicembre 2002 a Napoli, quando è stato fermato per la prima volta dalle forze di polizia.
Secondo mandato di esplusione
Negli anni che seguono, Hamis colleziona una serie di precedenti: rapina aggravata, furto, lesioni personali, droga e sequestro di persona. Nel 2012 viene emessso un altro provvedimento di espulsione, ma anche questa volta il 37enne riesce a restare in Italia. Viene condannato per spaccio e tra il 2013 e il 2020 è stato più volte detenuto a Poggioreale (Napoli) e al carcere di Ariano Irpino (Avellino).
Nessuna risposta da Rabat
Mai eseguito nemmeno il procedimento di espulsione a suo carico emesso dal questore di Avellino nel 2021, forse per una mancata risposta da parte delle autorità di Rabat, che devono riconoscere la cittadinanza e l'identità del soggetto prima di procedere con il rimpatrio. Ma a luglio dell'anno scorso il prefetto di Avellino ci riprova: ordine di espulsione e Hamis deve essere rinchiuso in un Cpr, i centri di permanenza per il rimpatrio. Questa volta, nei Cpr non c'è posto. Hamis viene invitato a lasciare il territorio. Ordine naturalmente non rispettato.
L'aggressione
Ed ecco che si arriva a domenica 5 maggio, quando il 37enne ricompare su un treno Italo. Dopo aver minacciato i passeggeri con un rasoio viene bloccato dalla Polfer. Uscito dagli uffici con una denuncia penale, decidere di salire su un treno per Milano Le sue tracce a Milano sono alle 23.20 alla stazione di Lambrate. È fuori di sé, cammina sul binario 12 e lancia pietre ai passanti di sotto. Colpisce una donna di 55 anni alla testa, poi viene rincorso dagli agenti della Polfer che tentano di fermarlo. Non ci riescono e a quel punto chiedono il supporto alla questura. Sulla delle due volanti che arriveranno c'è il vice ispettore Christian Di Martino, Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero