Marianna Pepe, sul corpo dell'ex campionessa di tiro morta «nessun segno di violenza»

Dopo molte indiscrezioni e varie incertezze, la Procura di Trieste diffonde una insolitamente lunga nota e chiarisce almeno in parte la vicenda di Marianna Pepe, l'ex...

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Dopo molte indiscrezioni e varie incertezze, la Procura di Trieste diffonde una insolitamente lunga nota e chiarisce almeno in parte la vicenda di Marianna Pepe, l'ex campionessa di tiro a segno, caporalmaggiore dell'Esercito Italiano, morta l'8 novembre per ragioni che solo l'autopsia, mercoledì prossimo, potrà stabilire con precisione.


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O, almeno, chiarirle, visto che è accertata l'assunzione di farmaci, alcol e probabilmente cocaina. I punti fermi nella vicenda sono questi: il medico legale intervenuto non ha accertato segni di violenza apparenti sul corpo della vittima, indicando la morte «improvvisa» conseguente a insufficienza cardiorespiratoria ed a «verosimile polintossicazione da diverse sostanze». Tuttavia, l'autopsia è fondamentale: «Dovrà stabilire se effettivamente le cause del decesso sono riferibili all'assunzione di sostanze esogene o ad altre cause». Le indagini si estendono dunque a «chiarire la responsabilità di chi ha fornito alla donna tali sostanze». Ma anche a ricostruire la «situazione familiare» della vittima. Se è vero che non ci sono apparenti segni di violenza sul corpo di Marianna Pepe, la nota del Procuratore capo, Carlo Mastelloni, tratteggia uno scenario di maltrattamenti. La donna aveva più volte denunciato l'ex compagno, dal quale aveva avuto un bambino di 5 anni, ma poi aveva aveva sempre ritirato le querele.


In una occasione la vicenda era giunta fino davanti al Gup: Demis Corda era stato rinviato a giudizio per maltrattamenti avvenuti nel 2014 e 2015 e il giudice aveva ritenuto sussistenti solo episodi di lesione; poi Marianna aveva ritirato la querela perché le violenze erano cessate e l'uomo era stato collaborativo anche nella gestione del figlio. Forse lesioni lievi ma continue visto che «è pendente un ulteriore procedimento per più recenti episodi di maltrattamenti rispetto ai quali l'1 ottobre 2018 la donna aveva riferito di aver ritirato le precedenti denunce giudicando Corda un 'bravo padrè e che, successivamente, vi era stato solo un episodio di violenza fisica». Una situazione apparentemente tranquilla, come indica il contatto telefonico avuto con le forze dell'ordine, il 30 ottobre scorso, che l'avevano ricontattata prima di depositare la relazione al magistrato. Intanto, la famiglia era seguita dai Servizi sociali che sul caso avevano redatto varie relazioni. Si stanno «doverosamente compiendo tutte le indagini per ricostruire i fatti e verificare le responsabilità di ogni soggetto coinvolto», conclude la nota. 

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Il Messaggero