La mamma respinta dalla clinica e Marta nasce in casa con il papà

La mamma respinta dalla clinica e Marta nasce in casa con il papà
Il primo vagito lo ha raccolto il suo papà. Che l'ha presa tra le braccia, per la prima volta, nel piatto doccia del bagno di casa, nel centro di Ercolano. È...

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Il primo vagito lo ha raccolto il suo papà. Che l'ha presa tra le braccia, per la prima volta, nel piatto doccia del bagno di casa, nel centro di Ercolano. È lì che è nata lunedì notte Marta D'Acunzo: a farla venire al mondo suo padre Mario. Che di mestiere non fa il ginecologo né l'ostetrico, ma l'ingegnere informatico. La moglie, Carmela Iengo, 32 anni, ci aveva provato fin dalle prime ore del mattino a dire ai medici che la sua piccola stava per nascere.


Ma niente. Per due volte era stata visitata e dimessa, quel lunedì, dalla clinica Villa Betania di Ponticelli, riconosciuta come eccellenza sanitaria regionale per Ostetricia e Ginecologia e scelta dalla coppia per far nascere in tutta sicurezza la loro prima figlia. E invece? «Invece - racconta l'ingegnere ostetrico «ad honorem» Mario, 35 anni, finalmente sorridente dopo ore di tensione - Marta, che secondo i calcoli doveva nascere l'8 giugno, è andata di fretta. In mattinata Carmela avvertiva dolori strani, così siamo andati prima all'Asl di Ercolano e poi alla clinica. Erano le 9.30 circa. Al blocco travaglio-parto l'hanno visitata e le hanno fatto un'ecografia. Tutto regolare - ci hanno detto - sono contrazioni di preparazione. Io l'ho riaccompagnata a casa e sono andato anche al lavoro: non avrei mai immaginato ciò che sarebbe accaduto da lì a qualche ora».
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Il Messaggero