Cosenza, arrestate due maestre d'asilo per maltrattamenti su bambini

Sono finite ai domiciliari due insegnanti di scuola materna di un asilo privato di Cariati, in provincia di Cosenza, arrestate con l'accusa di maltrattementi....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono finite ai domiciliari due insegnanti di scuola materna di un asilo privato di Cariati, in provincia di Cosenza, arrestate con l'accusa di maltrattementi. L'arresto è stato eseguito dai dai carabinieri del Comando provinciale di Cosenza supportati da militari del Nas e del NilLe indagini hanno documentato una serie di maltrattamenti di natura fisica e psicologica compiuti dalle due donne nei confronti dei bambini, tutti di età compresa tra i due e i cinque anni.


LEGGI ANCHE Roma, botte su bimba disabile, indagata maestra di sostegno. I compagni di classe: «È cattiva»

Sarebbero almeno venti i bambini vittime delle due insegnanti materne arrestate dai Carabinieri, a Cariati, con l'accusa di maltrattamenti. I militari, secondo quanto si è appreso, dopo avere ricevuto delle segnalazioni anonime hanno deciso di installare delle telecamere con le quali sarebbero state ripresi i maltrattamenti. In particolare si vedrebbero i bambini mentre, al solo avvicinarsi delle maestre, si coprivano il visto con le braccia. All'interno dell'asilo sono in corso le verifiche dei carabinieri del Nas per ulteriori verifiche sanitarie e del Nil per accertare la regolarità di contratti e dipendenti dell'asilo che era autorizzato e regolarmente in attività. I carabinieri stanno anche sentendo i genitori dei bambini per capire se i figli abbiano o meno, nel tempo, manifestato comportamenti sospetti riconducibili a quanto sarebbe accaduto all'interno della struttura.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero