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RISPARMI AZZERATI
Caterina viveva a Camporosso, paese in provincia di Imperia. Era invalida, aveva una famiglia che le stava vicino ma non la forza di affrontare una sciagura finanziaria. Che peraltro era la conseguenza di un grossolano sbaglio nel conteggio dei consumi. Quando la nuora le ha letto i dati della bolletta relativa al periodo dal 21 febbraio allo scorso 31 ottobre, pervenuta alla banca il 14 novembre e pagata dall'istituto di credito in automatico, l'anziana si è ritrovata senza più un euro in banca e il colpo per lei è stato impossibile da sopportare. Avrebbe dovuto pagare a Iren, il fornitore per la rete idrica, 15.339 euro e la prima rata da 7.669 euro ha azzerato tutti i suoi risparmi.
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«Mi sono recato insieme a mio nipote Luigi all'ufficio Iren di Camporosso per segnalare il fatto - aveva spiegato il fratello - L'impiegata ha confrontato i dati Iren e quelli da noi mostrati e si è accorta che quanto rilevato in bolletta non corrispondeva a quanto riportato in fattura». La risposta ufficiale della multiservizi: «Prenderemo subito contatti con la famiglia per verificare le motivazioni che hanno prodotto tale ammontare. Siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto alla signora. Nel caso si dimostri che l'errore sia dovuto a Iren, non verserà proprio nulla». Nel frattempo però la pratica ha seguito il suo corso. Il 4 dicembre la Banca di Caraglio di Camporosso, autorizzata a coprire le spese della pensionata, ha prelevato dal conto di Caterina metà dell'importo dovuto azzerando i suoi risparmi. Operazione annullata successivamente, quando è stato appurato che il consumo massimo dell'abitazione della donna era di pochi metri cubi per un corrispettivo di 55 euro. Con tante scuse da parte di Iren, che in una nota ha assicurato la restituzione del denaro pagato dall'anziana spiegando come sia stato possibile incorrere in un simile abbaglio. Ireti, controllata Iren, aveva affidato in subappalto la lettura dei contatori a una società del territorio e l'addetto ha scambiato la lettura del contatore della signora con quello di un altro intestatario, probabilmente di un'azienda considerati i volumi.
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L'AGONIA
Tutto ciò Caterina probabilmente non l'ha mai saputo: dopo il ricovero in rianimazione le sue condizioni sono progressivamente peggiorate. È arrivata all'ospedale di Sanremo in condizioni critiche, hanno riferito i medici, per lei sono state tre settimane di agonia. Ora il fratello e i due figli, Luigi e Gianni Trapani, intendono andare fino in fondo: «Vogliamo solo che quanto accaduto alla nostra famiglia non si ripeta». Mentre Caterina era ricoverata hanno spulciato le vecchie bollette, intuendo per primi che quell'addebito non poteva essere reale: il consumo di acqua nella casa dell'anziana era di pochi metri cubi, per i quali in passato aveva pagato al massimo 65 euro. Quanto successo, rileva Assoutenti, «è un monito pesantissimo nei confronti di tutte le società che gestiscono i servizi idrici, spesso inadempienti nelle verifiche di lettura del contatore. Siamo contrari alla tesi dell'algoritmo assassino e crediamo sia giusto sottrarre all'intelligenza artificiale le anomalie delle bollette». Leggi l'articolo completo suIl Messaggero