Cremona, Madonna a seno nudo nel corteo: polemiche per il pride

Le immagini della statua sono rapidamente diventate virali in rete suscitando indignazione

Madonna a seno nudo nel corteo: polemiche al pride di Cremona
Provocazione o atto blasfemo? Si infiammano le polemiche per il Pride di Cremona dove una statua vestita da Madonna di grandi dimensioni è stata portata in corteo...

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Provocazione o atto blasfemo? Si infiammano le polemiche per il Pride di Cremona dove una statua vestita da Madonna di grandi dimensioni è stata portata in corteo con i seni scoperti. L'evento si è svolto ieri nel centro della cittadina lombarda e ha suscitato non poca indignazione diventando virale sui social. 

Il corteo 

Durante il corteo dedicato all'orgoglio e alla rivendicazione dei diritti LGBT, è stata esibita una bambola a grandezza naturale, travestita da Madonna, con i seni scoperti. Le immagini della statua sono rapidamente diventate virali in rete suscitando polemiche e indignazione.

Le polemiche «Non è così che si rivendicano diritti»

Al centro del ciclone di polemiche è finito anche il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, per il patrocinio concesso all'evento. Un coro di indignazione unanime si è alzato dagli esponenti dei partiti di destra, da Lega a Forza Italia e Fratelli d'Italia: «Non è cosi, con questo modo squallido e irrispettoso della fede cristiana, che si rivendicano i diritti». Sulla vicenda è intervenuto anche Matteo Salvini che ha scritto su Instagram: «Offendere la fede, la cultura e la sensibilità di milioni di italiani non c'entra niente con la richiesta di diritti LGBTQetc… ma è solo un'esibizione di ignoranza e arroganza». 

Anche Giovanni Arvedi, imprenditore dell'acciaio (del suo gruppo le acciaierie di Cremona e di Terni), patron della Cremonese appena riportata in serie A. L'imprenditore ha espresso stupore e rammarico per il fatto che nessuna autorità sia intervenuta. Di fronte alle immagini della «Vergine Maria» portata su un baldacchino con i seni di fuori, ha commentato che «questi simboli non hanno nulla a che vedere con la legittima tutela dei diritti e la lotta all'omofonia e alle discriminazioni. Sono immagini stonate perché offendono la sensibilità altrui. 

 

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Il Messaggero