Luiss al 1° posto nella Classifica Censis 2023 delle migliori Università italiane non statali

Per il quarto anno consecutivo si conferma anche leader tra gli Atenei di medie dimensioni

Luiss al 1° posto nella Classifica Censis 2023 delle migliori Università italiane non statali
La Luiss Guido Carli è la migliore Università non statale italiana e si conferma per il quarto anno consecutivo al top tra gli Atenei di medie dimensioni (tra i...

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La Luiss Guido Carli è la migliore Università non statale italiana e si conferma per il quarto anno consecutivo al top tra gli Atenei di medie dimensioni (tra i 5.000 e i 10.000 iscritti).

A stilare la classifica è il Censis, il principale istituto di ricerca socioeconomica in Italia, che ogni anno redige una dettagliata analisi del sistema universitario italiano, valutando gli Atenei sulla base di diversi indicatori tra i quali il livello di internazionalizzazione, i servizi e le strutture, le borse di studio, la comunicazione e servizi digitali. La Libera Università Internazionale degli Studi Sociali, con un risultato di 91.4, raggiunge per la prima volta la vetta degli Atenei non statali.

A premiare la Luiss sono stati soprattutto l’internazionalizzazione, le borse di studio, la comunicazione e i servizi digitali, tre elementi sui quali l’Ateneo ha fortemente investito negli ultimi anni, come dichiarato dal Rettore Andrea Prencipe: “Il consolidamento della posizione di Luiss nel ranking Censis, assieme alla parallela scalata nelle altre classifiche accademiche internazionali, rappresenta il frutto di una forte accelerazione lungo le traiettorie strategiche del nostro Ateneo, ovvero Innovazione, Interdisciplinarità – con il nostro modello educativo enquiry-based – e Internazionalizzazione. Su quest’ultima stiamo lavorando con convinzione per costruire nuove opportunità di formazione e ricerca nei cinque continenti: esplorare nuovi territori, rafforzare le connessioni con Atenei di diversi Paesi, offrire borse di studio coinvolgendo attivamente l’ampio network dei nostri/e laureati/e e attrarre studenti/esse e docenti internazionali, sono i driver di sviluppo di una Luiss sempre più globale”.

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Il Messaggero