Rubata a Livorno l'opera-provocazione dell'artista ebrea milanese Ruth Beraha

Rubata a Livorno l'opera-provocazione dell'artista ebrea milanese Ruth Beraha
Tre mesi fa l'avevano imbrattata con la vernice spray, adesso l'hanno rubata. È scomparsa la notte scorsa l'opera “Io non posso entrare...

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Tre mesi fa l'avevano imbrattata con la vernice spray, adesso l'hanno rubata. È scomparsa la notte scorsa l'opera Io non posso entrare (Autoritratto), di Ruth Beraha, artista ebrea milanese di 33 anni, che era esposta all'esterno del Museo della Città - Luogo Pio Arte Contemporanea di Livorno. L'opera sul tema della discriminazione e dell'inclusione, consiste in una targa di ottone specchiato con incisa la frase Vietato l'ingresso agli ebrei e agli omosessuali. Il furto è stato scoperto all'apertura del museo. Ora, come spiegano dal Comune, si stanno analizzando le immagini delle telecamere di sicurezza per capire se ci siano riprese utili a individuare il responsabile.


«Rutha Beraha - ha ricordato il direttore del museo Paola Tognon - aveva inteso sollecitare, con questa opera, una riflessione su tutti i razzismi e le discriminazioni, passati, presenti e futuri. Lo aveva fatto scegliendo in particolare di nominare nel suo
divieto di ingresso, due specifiche categorie, la cui discriminazione è tristemente riconosciuta». «Ciò che è successo la scorsa notte con il furto, ennesimo sfregio a quest'opera, al suo significato e messaggio - conclude Tognon - dimostra la capacità dell'arte di disturbare sonni tranquilli. Poco importa che sia stato un gesto consapevole o una goliardata notturna. L'assenza della targa dal suo postoparla ancora di più di razzismi e discriminazioni del passato e del presente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero