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Sarebbe stata un’overdose di eroina a causare la morte dell’attore Libero De Rienzo trovato morto nella sua abitazione a Madonna del Riposo il 15 luglio. In manette un 32enne gambiano, Mustafa Lamin Minte, con l’accusa di avergli venduto la dose killer. I carabinieri della Compagnia Roma San Pietro, diretti dalla Procura della Repubblica di Roma, hanno dato inizio ad una immediata attività d’indagine che ha analizzato la sfera relazionale dell’attore.
Libero De Rienzo, l'arresto del pusher
Senza tralasciare alcun particolare, sono state vagliate molteplici ipotesi e ascoltati familiari e amici, così da ricostruire i momenti antecedenti la morte. Alla luce del ritrovamento di sostanza stupefacente del tipo eroina all’interno dell’appartamento, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma San Pietro hanno svolto mirati accertamenti nell’ambiente dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone limitrofe al luogo del decesso, riuscendo a ricostruire alcuni collegamenti che li hanno condotti fino al quadrante sud-ovest della Capitale, in particolare nel quartiere di Torre Angela. Dove, a soli sette giorni dalla morte del De Rienzo, a riscontro dell’attività svolta, procedevano all’arresto di un cittadino gambiano colto in flagranza del reato di spaccio nei confronti di diverse persone. Durante la successiva perquisizione presso l’appartamento dell’arrestato, posto a poca distanza dal luogo del reato, nella stanza in uso ad un secondo cittadino gambiano, sono stati sequestrati ulteriori 7,7 grammi della stessa sostanza stupefacente, rinvenimento che ha portato all’arresto per detenzione ai fini di spaccio anche del connazionale convivente.
Come è avvenuta la cessione della droga
Il successivo approfondimento dell’attività di indagine ha fatto emergere, a carico dell’arrestato, un solido quadro indiziario che ha dimostrato la quotidiana attività di spaccio che il medesimo poneva in essere prevalentemente “a domicilio” utilizzando in particolare le linee Metro per spostarsi rapidamente tra le varie zone della Capitale.
Le indagini svolte, fatte di testimonianze e attività tecniche, permettevano di acquisire idonei elementi indiziari circa il fatto che fosse stato proprio lo spacciatore gambiano a cedere, nel pomeriggio di mercoledì 14 luglio, la dose di eroina a Libero De Rienzo.
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Le chiamate
Un’attenta analisi dei tabulati telefonici, inoltre, consentiva di individuare la posizione dello spacciatore proprio nei pressi dell’abitazione dell’attore napoletano nel pomeriggio di quel tragico 14 luglio.
Per le risultanze emerse, la Procura della Repubblica di Roma, emetteva lunedì 26 luglio un Decreto di fermo di indiziato di delitto che veniva eseguito dai militari del Nucleo Operativo e permetteva così di trattenere l’indagato presso il carcere romano di Regina Coeli, oltre che per diversi episodi di spaccio nei confronti di altri soggetti, anche per aver ceduto la droga a Libero De Rienzo il 14 luglio scorso.
Oggi il G.I.P.
Il Messaggero