Scopre lettere della moglie all'amante vecchie di 30 anni, 73enne salvato dal suicidio dalla polizia

Aveva deciso di sistemare i cassetti di casa, anche quelli dove in genere non guarda mai. Tra oggetti dimenticati e carte ingiallite è spuntato un blocco di fogli, un...

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Aveva deciso di sistemare i cassetti di casa, anche quelli dove in genere non guarda mai. Tra oggetti dimenticati e carte ingiallite è spuntato un blocco di fogli, un mucchio di lettere vecchio di 30 anni, una corrispondenza tra la moglie e il suo corteggiatore dell'epoca. La scoperta di quel tradimento lontano nel tempo è stato un colpo durissimo per lui, pensionato di 73 anni con problemi neurologici, che così ha tentato per due volte di togliersi la vita a Milano e altrettante volte è stato salvato in extremis. La storia inizia due giorni fa, quando l'anziano trova nel suo appartamento in zona Lampugnano un mazzetto di fogli ben conservati.


Spoglia la moglie per sentire “l'odore dell'amante”: il giudice gli toglie il figlio e lo affida a lei

Non capisce subito di cosa si tratta, vede però che la data è della fine degli anni Ottanta e che la grafia è di sua moglie, la donna che ha sposato una vita fa e che gli è ancora accanto. Ne legge alcune e tanto basta per minare il suo già delicato equilibrio mentale. L'uomo urla, si dispera, infine prova a lanciarsi dalla finestra al quarto piano. È la moglie, la stessa che ha scritto quelle lettere, a trattenerlo e a convincerlo a fermarsi. In qualche modo riesce a calmarlo, la notte è difficile ma non ci sono altri tentativi. Mercoledì mattina l'anziano si sveglia presto, si veste ed esce annunciando che andrà a uccidersi. Non prima, però, di aver salutato il figlio che vive in un altro quartiere. Per ore la moglie prova invano a contattarlo al cellulare ma non ottiene alcuna risposta.


Alle 15 chiama la questura per chiedere aiuto: gli agenti provano con l'app installata nel cellulare del 73enne per rintracciare la posizione ma lui è così deciso a farla finita che l'ha disattivata. Per trovarlo occorre utilizzare un altro sistema di «positioning» attraverso la triangolazione delle celle telefoniche. Dopo molti tentativi, e anche grazie alla collaborazione del figlio dell'anziano, un operatore del centralino riesce a mettersi in contatto con lui e a stabilire una linea di dialogo. In breve raccoglie una serie di informazioni che consentono ai colleghi in strada di trovarlo alle 16.15 in via Lombardini, in zona Navigli. Giusto in tempo. L'uomo era seduto in auto, in stato confusionale, sul sedile accanto al suo era poggiata la corda con cui si sarebbe tolto la vita. Non ha detto nulla, è solo scoppiato in un pianto liberatorio.
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Il Messaggero