Legge di bilancio, per i sindacati delle forze di polizia «servono risorse per garantire un giusto riconoscimento al lavoro»

Legge di bilancio, per i sindacati delle forze di polizia «servono risorse per garantire un giusto riconoscimento al lavoro»
I sindacati di polizia intervengono sollevando dubbi sugli stanziamenti inseriti nella nuova legge di Bilancio per la categoria. «Il testo non ufficiale della Legge di...

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I sindacati di polizia intervengono sollevando dubbi sugli stanziamenti inseriti nella nuova legge di Bilancio per la categoria. «Il testo non ufficiale della Legge di Bilancio diffuso ieri presenta luci e ombre. Poche risorse su specificità e previdenza complementare, che non soddisfano a pieno decine di migliaia di poliziotti, agenti penitenziari e vigili del Fuoco che da anni attendono risposte», dichiarano i segretari generali del Silp Cgil-Uil Polizia, Daniele Tissone, della Fsp Polizia - Es-Ls - Pnfd-Lisipo - Consap - Mp, Valter Mazzetti, e della Federazione Coisp Mosap, Domenico Pianese, tra i maggiori sindacati della Polizia di Stato.

 

«Non è certo questo il grande risultato del testo non ufficiale della Legge di Bilancio 2022 - proseguono Mazzetti, Pianese e Tissone - ci riserviamo, in ogni caso, di valutare i provvedimenti del Governo anche alla luce della relazione tecnica di accompagnamento. Pur ringraziando il ministro Lamorgese per la parziale affermazione del sacrosanto principio di allineamento delle pensioni tra professionisti della sicurezza a parità di retribuzioni percepite durante il servizio, dobbiamo chiederle di impegnarsi insieme al Governo nel suo insieme affinché l'allineamento venga applicato con gli stessi tempi e modalità che l'Inps sta adottando per tutti i militari interessati e che le misure compensative della mancata istituzione della previdenza complementare riguardino tutto il personale interessato, senza eccezioni, ma anche affinché si provveda ad introdurre nel testo definitivo della Legge di Bilancio i necessari stanziamenti per garantire una tutela legale ai poliziotti, ai carabinieri, una giusta copertura sanitaria, l'incremento delle indennità operative e l'attribuzione di compensi per il lavoro straordinario equiparati a quelli di tutti gli altri dipendenti pubblici. Le sperequazioni - concludono i segretari generali - vanno sanate e non ne vanno introdotte altre. Occorrono risorse per dare il giusto riconoscimento al lavoro delle donne e degli uomini del Comparto sicurezza e difesa».

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Il Messaggero