Belluno, lascia le Poste per le capre: 49enne da direttrice ad allevatrice

Addio posto fisso, benvenute caprette. Quella di Liliana De Nato, gosaldina dalle origini feltrine (provincia di Belluno), è stata una scelta di vita. Per migliorare...

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Addio posto fisso, benvenute caprette. Quella di Liliana De Nato, gosaldina dalle origini feltrine (provincia di Belluno), è stata una scelta di vita. Per migliorare il proprio stile quotidiano. Ma anche per investire energie e risorse nella valorizzazione della terra, in senso lato. E quindi in termini di pulizia dei prati, di allevamento e di produzione di latte e formaggi a km zero. Al momento la famiglia di Topazio, Carolina, Bianchina ecc ammonta a quindici capi. Ma il futuro è aperto a nuovi ingressi. «Questo - afferma la neo allevatrice - è un sogno nel cassetto che si avvera». 


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LA STORIA 
L’azienda agricola “Liliana” nasce ufficialmente nel gennaio del 2018, con sede in località Le Feste di Gosaldo (provincia di Belluno). «Ma a questa realtà - spiega Liliana De Nato, classe 1971 - ci pensavo da anni ormai. Il lavoro come direttrice di ufficio postale di San Tomaso mi stava stretto: sentivo dentro di me il desiderio profondo di vivere maggiormente a contatto con la natura. E così, passo dopo passo, il miraggio è diventato realtà. Ho detto addio al posto fisso pubblico e ho accolto a braccia aperte asini, galline e soprattutto caprette. I primi, preziosi collaboratori, danno una mano non indifferente nel tenere pulite vaste aree prative di nostra proprietà. Le seconde, di razza Araucana, Livornese, Lakenfelder, Marans e naturalmente nostrana, sono generose produttrici di uova che mettiamo anche in vendita. Le caprette, infine, sono le nostre regine. Le accudisco come figlie: dall’alimentazione, alla pulizia, alla cura personale, alla mungitura sino ai parti». 

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I FORMAGGI
«Il latte di capra - spiega De Nato - è molto più digeribile di quello tradizionale. Di conseguenza lo sono i formaggi che ne derivano. Noi ne produciamo diversi, differenziati in base al tipo di lavorazione. Prendono il nome dei monti di Gosaldo come ad esempio il Croda Granda, il Fiore delle Feste, il Sass de Ortiga. E poi c’è lo Skandolèr, realizzato con il latte prodotto quando le capre, che sono delle Camosciate delle Alpi, si alimentano con l’erba dei prati della zona omonima. Il tutto senza conservanti o additivi. Anche la scorza è pura, priva di plastiche, mangiabile anch’essa. E poi c’è anche lo yogurt, molto apprezzato».

LA FILOSOFIA 
«Le capre sono senz’altro le protagoniste principali dell’attività - spiega l’allevatrice - ma non hanno l’esclusiva. Sì perché oltre agli altri animali io do grande importanza anche alla terra, ai prati e alle forme di agricoltura biologica. Qui tutto ha un’origine e uno sviluppo a filiera: il fieno che mangiano Scornetta, Amanda, Macchia e compagnia è prodotto interamente in loco. Sono io che taglio, essico e raccolgo quella che sarà successivamente la loro alimentazione. Il tutto nel giro di poche centinaia di metri. Così come viene recuperato il loro letame per fertilizzare l’orto che dà a me e alla mia famiglia verdure super biologiche. Il tutto, quindi, compiendo un circolo virtuoso”. Gesti semplici, della tradizione rurale, che tanto affascinano i bambini. «Mi è capitato - svela Liliana - di veder bimbi sorpresi nell’abbinare la gallina all’uovo che invece, evidentemente, erano abituati a veder confezionati nelle scatole del supermercato senza conoscerne l’origine». 

LA PREPARAZIONE 
Per passare dai conti alla creazione di formaggi, Liliana De Nato ha seguito ovviamente dei corsi di formazione ad hoc in un caseificio. E poi, il caseificio, se l’è costruito al piano terra di casa sua che ben volentieri, insieme alla stalla, apre al pubblico.


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