Trecentosettanta migranti in un colpo solo, tutti su un vecchio peschereccio: cresce la tensione a Lampedusa dopo il maxi-sbarco della notte scorsa. Il sindaco Totò...
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L'hotspot per migranti (assieme alla parrocchia locale) ospita ormai più di 1.500 persone, molte volte la capienza del centro, e spinge la protesta trasversale - Martello è del Pd, Musumeci di centrodestra -, cavalcata dalla Lega, presente a Lampedusa anche con l'ex senatrice Angela Maraventano, che della struttura che ospita gli immigrati chiede la chiusura.
Il Viminale, che «segue con estrema attenzione la grave situazione», cerca di correre ai ripari, inviando altre tre navi-quarantena, oltre alle due già presenti: la prima arriverà a Lampedusa entro domani notte, le altre due entro mercoledì. Inoltre, per ridurre il sovraffollamento dell'hotspot, tra stasera e domani oltre 300 migranti saranno trasferiti altrove a bordo di motovedette e della nave Dattilo delle Capitanerie di porto.
Era notte quando il barcone è stato soccorso a 4 miglia dall'isola, mentre rischiava di capovolgersi a causa del forte vento di scirocco. La tragedia è stata evitata grazie all'intervento delle motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza, che hanno scortato l'imbarcazione in porto.
Le operazioni sono terminate all'alba dopo che un gruppo di abitanti, guidati dalla salviniana Maraventano, aveva inscenato una manifestazione di protesta cercando anche di impedire il passaggio dei mezzi di soccorso sulla banchina. «A Lampedusa lo Stato non esiste - ha detto il sindaco - ormai siamo di fronte a una situazione ingestibile. Non so ancora quando e come verrà organizzato il trasferimento di queste oltre 1.500 persone. Siamo in ginocchio». Più tardi Martello informa di aver convocato per domani le categorie produttive per proclamare uno sciopero generale sull'isola.
A dargli manforte il governatore Musumeci, che nei giorni scorsi si è visto impugnare dal governo e annullare dal Tar un'ordinanza per la chiusura dei centri di accoglienza siciliani. «Lampedusa non ce la fa più, la Sicilia non può continuare a pagare l'indifferenza di Bruxelles e il silenzio di Roma - ha detto il presidente della Regione -. C'è una emergenza umanitaria e sanitaria. Lo dicono i numeri. Lo dicono i fatti». «Chiedo ai sindaci e ai governatori di tutta Italia, al di là dei colori politici, di aiutare la Sicilia», ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini, «è un'immigrazione che ormai è un'invasione e di cui il Governo è complice».
Molti, a Lampedusa, si chiedono come possa essere successo che un'imbarcazione così grande sia arrivata quasi in porto praticamente indisturbata: la risposta è che il controllo capillare del Canale di Sicilia è impossibile. Lo confermano i circa 30 sbarchi di piccole imbarcazioni, con un totale di 500 migranti, avvenuti nelle precedenti 24 ore. E la situazione resta tuttora estremamente fluida, con le partenze, specie dalla Libia, che non si arrestano. Intenso anche il lavoro per le navi delle Ong.
La Louise Michel, finanziata da Banksy, ora non ha più ospiti a bordo, dopo che ieri la Guardia costiera italiana e la nave dell'ong Sea Watch 4 hanno trasbordato gli oltre 200 migranti che aveva soccorso, »ma la battaglia dei sopravvissuti - twitta l'equipaggio - non è finita«. Sulla Sea Watch ora si trovano 350 persone salvate in circa una settimana ed è verosimile che comincerà un nuovo braccio di ferro, come tanti se ne sono visti in passato, con l'Europa e i singoli Paesi per l'individuazione di un porto e la redistribuzione dei naufraghi. E la vicenda migranti inevitabilmente si intreccia con l'emergenza Covid. La Sicilia ha infatti comunicato che dei 34 casi positivi di oggi, 4 sono migranti e 5 sono mediatori culturali del centro di accoglienza di Pietraperzia-Enna. Anche la Calabria ha reso noto che dei 34 casi positivi, 10 sono migranti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero