Accoltella moglie e figlia a Ladispoli, quando Fabrizio Angeloni ringraziava le donne: «La vita è più bella per merito vostro»

L'uomo ha aggredito la moglie Silvia da cui non voleva separarsi. La figlia 17enne è riuscita a fuggire e ha dato l'allarme

Accoltella moglie e figlia a Ladispoli, quando Fabrizio Angeloni ringraziava le donne: «La vita è più bella per merito vostro»
«La vita è bella... attraverso le vostre mani lo è ancor di più. Grazie a voi, donne di sempre». Scriveva lo scorso 8 marzo Fabrizio su Facebook....

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«La vita è bella... attraverso le vostre mani lo è ancor di più. Grazie a voi, donne di sempre». Scriveva lo scorso 8 marzo Fabrizio su Facebook. Un inno alle donne che ieri mattina si è trasformato in un grido d'orrore. «Aiuto, papà ci ha accoltellato» ha urlato la figlia Sofia fuggendo dalla furia del papà. Sfogliando nell'album dei ricordi di Fabrizio, romano classe 1973, si trovano solo sorrisi e momenti felici. E poi le sue passioni: la musica, il mare e la Lazio. Fabrizio Angeloni è nato e cresciuto in zona Portuense, per l'esattezza in quei palazzi che si affacciano sull'ospedale Spallanzani. Secondo di tre fratelli. «Un ragazzo intelligente e pieno di vita» racconta chi lo conosce da quando era piccolo. Nel quartiere, dove ha frequentato elementari e medie, è rimasto fin quando non si è sposato con Silvia Antoniozzi con cui è legato da più di 20 anni. Quel 9 giugno che non mancava di ricordare con post romantici. «Il nostro stare insieme come un'isola verde» e poi ancora «Io e te vento nel vento, io e te nodo nell'anima» le didascalie a corredo di foto che lo vedono sempre sorridente e abbracciato a sua moglie. Fabrizio, 49 anni era un Progettista meccanico presso l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Un lavoro che amava fare e lo rendeva felice.

Ladispoli, accoltella moglie e figlia e poi tenta il suicidio. «Non voleva separarsi»


CUORE DIVISO A METÀ


Da 17 anni il suo cuore era diviso a metà tra Silvia e la loro unica figlia Sofia. Istantanee di felicità riempono la sua bacheca. Eccoli abbracciati all'Olimpico il 4 luglio 2019 al concerto di Ultimo: «Dalla parte degli ultimi per sentirci primi» scriveva. Eccoli poi ancora in vacanza in montagna e allo stadio. A vedere la Lazio, l'altra grande passione di Fabrizio. Tanti gli scatti con le sciarpe biancocelesti e gli sguardi sorridenti. «Di padre in figlia». Un legame, quello paterno, molto forte anche per lui che il papà lo aveva perso diversi anni fa. «La vita è questa! È come una partita inizia e finisce e nonostante il risultato, mi hai insegnato a giocare fino al fischio finale» scrive a corredo di una foto che lo vede bambino parare un pallone durante una scampagnata a villa Pamphili di 40 anni fa. E poi ancora quella passione per la musica. La chitarra e il pianoforte che strimpella ogni volta che ne ha la possibilità. Pur non avendo grandissime doti come lui stesso diceva: «A molte persone ho distrutto le orecchie con la mia chitarra e a volte anche con il pianoforte... d'altronde non ho mai studiato al conservatorio, ma se c'è una cosa di cui proprio non riesco a fare a meno è la musica». E infine il mare. Un amore che lo aveva portato a Ladispoli in quella casa che si affaccia sul Tirreno. Un idillio che sembrava perfetto. Poi qualcosa si è rotto. Litigi, urla e la decisione due settimane fa di dire basta. Silvia era stanca e lo ha cacciato di casa. Ieri lui si è ripresentato nella loro casa di via Milano a Ladispoli. Cercava disperatamente di riannodare quel filo. E invece, accecato dalla paura e dalla rabbia, ha finito per reciderlo per sempre.


 

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Il Messaggero